La Nuova Ferrara

Ferrara Il voto è ancora lontano, ma anche nei Comuni piccoli le liste civiche e i partiti si stanno muovendo per arrivare preparati all’appuntamento. Quelle del 2024 saranno amministrative comunali particolarmente interessanti proprio nell’ottica dei piccoli Comuni, visto che nella nostra provincia sono diversi quelli interessati e dei quali finora si è parlato poco o nulla. Ancora non ci sono candidature ufficiali, ma la direzione intrapresa è chiara e così tra conferme, ritorni e “promozioni” il quadro è già piuttosto delineato.

Jolanda di Savoia È giusto partire dal Comune che ha vissuto gli anni più travagliati, impegnato con l’amministrazione impegnata soprattutto a far quadrare i conti. Il fatto di essere sotto i 5mila abitanti dà la possibilità di tornare a candidarsi a Elisa Trombin, civica di centrodestra, attuale vicesindaca e prima cittadina jolandina per due mandati, fino al 2019, quando è diventato sindaco Paolo Pezzolato, sempre della stessa lista, che difficilmente vorrà ricandidarsi avendo meno tempo a disposizione rispetto al passato. Il centrosinistra nel corso di questi cinque anni si è di nuovo diviso in consiglio comunale e c’è il forte rischio di avere due liste, una guidata dall’esperto consigliere Giovanni Ferro, come già avvenute in passato. Il rinato circolo Pd guidato dall’ultima candidata Gabriella Dellacecca è attivo ma ancora non ha scelto il candidato, anche se circolano voci relative a Fabrizio Rossin, impegnato nel mondo della ristorazione nel Reggiano.

Mesola Spostandoci verso il Delta si arriva a Mesola, dove dopo dieci anni finisce “l’era” Padovani, con l’attuale sindaco e presidente della Provincia che dunque non potrà ricandidarsi. In particolare in quest’ultimo periodo studia da sindaco Lara Fabbri, l’attuale assessore alla Cultura, Istruzione e Agricoltura. Potrebbe essere la nuova rappresentante per il centrosinistra, mentre il centrodestra appare al momento più lontano dall’avere una soluzione. Forza Italia ha sempre l’attivo Luciano Tancini da proporre, ma è probabile che l’attuale tensione tra Fratelli d’Italia e Lega possa far rientrare il voto mesolano all’interno di un possibile accoro nella coalizione.

Poggio Renatico Anche Daniele Garuti con questo mandato termina il proprio impegno da sindaco in una giunta di centrodestra. Anche qui la soluzione più logica sarebbe la “promozione” dell’attuale vicesindaco Andrea Bergami, classe 1990 con le deleghe ad Associazionismo e Sport. Anche qui, come a Mesola, il problema è capire che decisione intende prendere la coalizione. Per questo non si esclude fra i papabili Rodolfo Sani, storico esponente poggese di Fratelli d’Italia, anche in considerazione del fatto che la Lega ha già candidati sindaci pesanti come Alan Fabbri a Ferrara e Fabrizio Pagnoni a Copparo (leghista anche il probabile confermato Cristian Bertarelli a Lagosanto, mentre Fratelli d’Italia ha Francesco Robboni a Riva del Po, Gabriella Azzalli come civica ad Argenta, forse il ritorno di Manuela Rescazzi a Masi Torello, infine a Ostellato e Tresignana hanno ancora le caselle bianche). Passando al centrosinistra si prospetta una candidatura al femminile, una tra l’attuale capogruppo di opposizione Francesca Bergami o Virna Sabattini, segretaria del circolo Pd.

Voghiera Sembra tutto già scritto a Voghiera, dove il sindaco uscente Paolo Lupini, civico di centrodestra, è chiaramente il favorito per una ulteriore candidatura con l’intenzione di guidare per altri cinque anni il territorio comunale. Il centrosinistra nel corso di questo mandato non è apparso particolarmente attivo e al momento risulta difficile capire se si voglia ancora puntare su Stefano Lo Biundo, presentatosi nel 2019 contro Lupini, o su un volto nuovo, tutt’altro che semplice da trovare in questo periodo. l