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Ferrara, il livello del Po è crollato ma nel 2023 è caduta molta pioggia

Giovanna Corrieri
Ferrara, il livello del Po è crollato ma nel 2023 è caduta molta pioggia

Secondo i dati del Consorzio di Bonifica le precipitazioni sono di 628 millimetri. Una cumulata superiore alla media degli ultimi 25 anni e al totale del 2022

15 novembre 2023
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Ferrara Il 2023 sarà di certo ricordato come un anno particolarmente piovoso. Al 13 novembre, infatti, secondo i dati raccolti da Aldo Bignami, il funzionario del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara addetto all’annotazione puntuale di tutte le piogge cumulate e dei livelli raggiunti dai fiumi, sono già caduti 628 millimetri di pioggia. Si tratta in pratica di una cumulata annua che è già superiore alla media degli ultimi 25 anni (che si attesta attorno ai 619 millimetri) e ben superiore al totale annuo dell’anno scorso, il 2022, che aveva visto cadere 524 millimetri di pioggia. Lo scostamento più rilevante, rispetto alla media, è stato quello di maggio (con 205 millimetri di pioggia caduti solo durante quel mese), ma finora anche i mesi di febbraio e giugno non hanno scherzato. In particolare, a giugno, solo per fare un esempio, il dato è stato decisamente superiore sia alla media stagionale che allo scorso anno (è infatti piovuto tre volte tanto). E pensare che a febbraio e marzo era scattato l’allarme irrigazione e il Consorzio di Bonifica aveva dovuto anticipare l’arrivo dell’acqua in molti campi, per far fronte a quella che sembrava un’altra stagione all’insegna dell’emergenza siccità.

Di fatto per quanto riguarda invece l’andamento idrometrico del fiume Po a Pontelagoscuro, questo ha in generale seguito l’andamento delle piogge. E dopo un avvio caratterizzato da livelli molto bassi, da maggio le quote sono state prossime alle medie (si registra solo una leggera flessione in agosto). Da fine agosto in poi si è tornati in media e, da fine ottobre, abbondantemente sopra media. Il colmo di piena del fiume Po è stato registrato a Pontelagoscuro tra la notte del 6 e del 7 novembre, con livelli attorno agli 80 centimetri sullo zero idrometrico (sopra la soglia 1, colore giallo - criticità ordinaria), ma già da qualche giorno i valori nel tratto terminale del Po sono andati costantemente decrescendo e sono scesi, sotto la prima soglia di criticità (colore verde - criticità assente): ieri pomeriggio il livelli idrometrico era quasi di tre metri sotto il livello di attenzione.

Per il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara questi sono mesi “tranquilli”, non dedicati all’irrigazione (arriva a ottobre di solito la possibilità di chiedere il servizio di irrigazione posticipata), quanto piuttosto alla manutenzione delle reti, dove si può intervenire più agevolmente proprio di questi tempi. Ma come dice il direttore del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, Mauro Monti, l’agricoltura «guarda sempre avanti», e di fatti alcune aziende agricole, soprattutto di frutticoltori, cominciano a chiedere se ci sarà l’acqua per poter usufruire del servizio antibrina, quello che il Consorzio fornisce fra febbraio e marzo per proteggere le gemme delle piante che cominciano a nascere e non farle gelare. Una preoccupazione legata ad una questione di infrastrutture, non tutte le aziende sono infatti facilmente raggiungibili. l

Giovanna Corrieri

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