Ferrara vuole il Liceo musicale: «Gli insegnanti vanno trovati»
Sì dalla Conferenza di programmazione, Ufficio scolastico contrario. Padovani (Provincia): «Più studenti e tanti chiedono questo indirizzo»
Ferrara La città vuole il suo Liceo musicale. Tra le ultime in Emilia ad esserne sprovvista, con il paradosso di ospitare un Conservatorio tra i più prestigiosi e ben sei istituti secondari di primo grado, Ferrara ha un bacino molto consistente di potenziali studenti di musica, come dimostra la petizione che in poche settimane ha raccolto 500 firme di famiglie interessate. Ora la richiesta che viene dal basso e trova accoglienza nel Liceo Carducci si salda con la spinta istituzionale, da parte dell’amministrazione provinciale, che punta a superare anche le resistenze dell’apparato provinciale e regionale sulle difficoltà a trovare insegnanti.
Il primo, fondamentale passo avanti è stato compiuto con il parere favorevole, a maggioranza, della Conferenza provinciale per la programmazione, che ha appunto preso atto della valutazione negativa dell’Ufficio scolastico provinciale ma ha deciso di portare comunque la proposta all’attenzione del Consiglio provinciale. «I problemi di organico ci sono, ma andranno comunque affrontati a livello regionale - spiega Gianni Michele Padovani, presidente della Provincia - L’anno prossimo ci saranno 800 studenti in più alle secondarie di secondo grado, e 600 in quello successivo, quindi serviranno comunque insegnanti in più. A questo punto chiediamo di prendere in esame tra le priorità proprio l’insegnamento musicale, vista l’elevata richiesta da parte delle famiglie ferraresi». Il 22 novembre il Consiglio provinciale, dove c’è una larga maggioranza favorevole alla proposta, licenzierà il documento diretto alla Regione, poi saranno appunto giunta e Ufficio scolastico regionale a prendere la decisione definitiva.
Al Carducci, che ha pronto il progetto di Liceo musicale e attende appunto il via libera definitivo per inserirlo negli open day di presentazione dell’offerta, hanno già fatto i conti: ogni anno di corso, considerate le necessità d’insegnamento anche degli strumenti, richiede cinque cattedre in più. Di sicuro non mancherebbero gli studenti: «L’anno scorso abbiamo sondato il campo con un open day sperimentale, e si sono presentate 20 famiglie - spiega Lia Bazzanini, la dirigente scolastica - Teniamo poi conto della presenza di ben sei istituti secondari di primo grado a indirizzo musicale: 120 ragazzi si diplomano lì ogni anno, se anche una piccola parte decidesse d’iscriversi al Liceo musicale, non ci sarebbero problemi a comporre classi». Per i ragazzi che vogliono studiare uno strumento, e per le loro famiglie, si tratterebbe di un passo avanti enorme: al momento infatti non ci sono alternative allo studio liceale “ordinario” di mattina, seguito dalle lezioni al Conservatorio di pomeriggio. Si tratta di un tour de force non per tutti, con il rischio di disperdere vocazioni. l
Stefano Ciervo
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