Ferrara. A Cona Pronto soccorso “saturo”
Aumenta la pressione sul servizio di emergenza del Sant’Anna: proteste degli utenti. Elevato l’afflusso che risente anche del blocco dei ricoveri nelle due Case di cura
Ferrara Pronto soccorso di Cona sotto pressione, quest’anno accresciuta dal blocco in corso dei ricoveri presso le Case di cura del capoluogo disposto da Asl e Sant’Anna. Nonostante le manovre messe in campo dalle aziende sanitarie sul sistema dell’emergenza, compresa l’attivazione dei Centri di assistenza-urgenza (Cau) che pur sta dando qualche risultato, l’afflusso al pronto soccorso del Sant’Anna si mantiene elevato e una parte dell’utenza si lamenta dei tempi lunghi.
Nella notte tra venerdì e ieri, verso le 23, erano una trentina i pazienti in attesa, altrettanto quelli in trattamento. E’ bene ricordare che tra i pazienti “in trattamento” alcuni, spesso anziani, aspettano un posto letto per il ricovero e sono quindi obbligati a rimanere per molte ore nei locali del servizio di emergenza.
Il maxi afflusso di utenza è avvenuto in maniera importante a partire dalle ore 18 della giornata di venerdì, quando si è registrata un po’ di coda in fase di accoglienza. E’ stato comunque mantenuto il rispetto nei tempi di accesso per i codici ad alta priorità. La difficoltà a reperire posti letto è stata acuita dalla sospensione dei ricoveri “dirottati” dal sistema pubblico verso gli ospedali accreditati della città, Salus e Quisisana.
Da circa tre settimane i posti disponibili in queste strutture non vengono occupati da nuovi arrivi a causa di uno stop disposto per motivi economici e, più recentemente, in vista dell’evacuazione dei residenti attorno alla parrocchia di San Benedetto programmata per domenica 26 novembre a causa del ritrovamento di un ordigno bellico. L’altra notte il numero dei pazienti è via via diminuito, tanto che la lista delle persone in attesa della presa in carico è stata praticamente azzerata attorno alle 5 del mattino, mentre è risultato in aumento il numero di casi “in trattamento” (42). Elevato il numero delle “urgenze” gestite ieri mattina: alle 13 il numero dei pazienti in attesa era nuovamente salito a 38 (7 codici arancioni, 17 gli azzurri e 14 i verdi), mentre era aumentato fino a 53 il numero degli utenti “in trattamento”. Un afflusso che genera non solo caos all’interno degli spazi del pronto soccorso, ma comporta anche una crescita del rischio di trasmissione di virus e batteri. «Sono qui da ieri pomeriggio (l’altro ieri, ndr)», segnalava nella notte un uomo accanto all’anziana madre. Afflussi che, secondo i dati del sito “ferrarasalute”, sarebbero rimasti contenuti negli altri pronto soccorso presenti sul territorio provinciale.
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