Cento, il cuore e la competenza degli Alpini: «Io a 19 anni nella Toscana alluvionata»
Gabriele Fregni, studente dell’Università di Bologna, a Campi Bisenzio nel gruppo delle telecomunicazioni
Cento La Toscana alluvionata ha chiamato e Cento ha risposto, con cuore e competenza. Oltre che grande prontezza: allertate dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, le prime squadre dei volontari dell’Associazione Nazionale Alpini sono partite un paio di giorni dopo l’inizio dell’emergenza, che ha provocato otto morti e più di due miliardi di euro di danni. Un impegno che è continuato anche dopo che le telecamere delle tv nazionali si sono spente.
All’opera, tra Campi Bisenzio e Prato, due delle località più colpite dalla tragedia, ci sono stati gruppi specializzati in interventi di emergenza idraulica ed idrogeologica, in costante coordinamento con la colonna mobile nazionale e quelle regionali dell’Ana. Un contributo che si è rivelato fondamentale per la rimozione dei detriti, ma ai volontari di Cento sono stati affidati ruoli di responsabilità all’interno della sala operativa telecomunicazioni nell’Ucl (Unità di comando locale Ana) a Campi Bisenzio.
Un nucleo fortemente specializzato di cui ha fatto parte anche Gabriele Fregni: 19 anni, studente dell’Università di Bologna in Ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni. «A Campi Bisenzio – racconta il giovane – ci siamo occupati dell’installazione dei supporti tattici, interventi fondamentali durante emergenze del genere, in cui “saltano” i collegamenti. Quindi maglie radio e internet, garantendo la connessione dati anche in condizioni complicate. Abbiamo lavorato – prosegue Fregni nel suo racconto – sempre in rapporto con le strutture locali e c’è stata un’ottima collaborazione con la Croce Rossa e l’Esercito. Io sono rimasto per cinque giorni a Campi Bisenzio, altrettanti sono toccati a un collega. E pochi giorni prima siamo stati, oltre che in Toscana, anche a Riolo Terme, sull’Appenino emiliano: anche lì l’alluvione ha provocato dei danni».
Quello di Fregni, operativo nei gruppi di volontari di protezione civile specialisti nel campo delle telecomunicazioni, è un contributo molto specifico e perciò occorre naturalmente una formazione particolare: «Abbiamo tutti almeno 30-35 ore di corso alle spalle, tra primo livello e avanzato. E pensi che in ottobre – aggiunge il giovane –, cioè poco prima di quel che è successo in Toscana, eravamo stati a Fossano, in provincia di Cuneo, per un’esercitazione in caso di alluvione».
Ancora una volta la protezione civile di Cento, garantita dal gruppo Ana, ha dimostrato grandi capacità. Peraltro nel 2012, i colleghi volontari della sezione di Firenze furono tra i primi ad accorrere nella città del Guercino dopo il terremoto, ed è stato decisamente importante contraccambiare nel momento del bisogno. l