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L’incontro

Pomposa, ristori granchio blu: il viceministro scarica la colpa sui Consorzi

Piergiorgio Felletti
Pomposa, ristori granchio blu: il viceministro scarica la colpa sui Consorzi

La Pietra: «Dovevano girarli loro ai pescatori»

21 novembre 2023
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Pomposa Nel periodo 2000-2020 è stato registrato un – 49, 4% di aziende nel comparto agricolo dell’Emilia-Romagna. In 20 anni un’azienda agricola su due in regione ha chiuso i battenti. Questo allarmante dato statistico che registra un’ulteriore riduzione del numero di aziende del 3% all’anno, ha costituito l’occasione per una riflessione a tutto tondo organizzata dalla neonata Federazione regionale agroittica alimentare, associata alla Federazione Nazionale Agrolimentare (Agrocepi) .

All’appuntamento sul tema “L’agroittico alimentare italiano tra criticità e prospettive” all’Oasi Bianca di Pomposa, erano presenti oltre ai vertici nazionali e regionali Agrocepi, anche i deputati di espressione regionale, Stefano Vaccari e Mauro Malaguti, componenti della XIII Commissione Agricoltura della Camera, e il sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra. Da remoto sono intervenuti, Sergio Marchi, capo della segreteria tecnica del ministero dell’Agricoltura che ha relazionato sul sostegno dato agli agricoltori danneggiati dall’alluvione in regione, e l’eurodeputato Paolo de Castro che ha assicurato attenzione per dare risposte alle istanze di Agrocepi.

Significative le considerazioni espresse dal sottosegretario La Pietra sull’emergenza del granchio blu nella Sacca di Goro: «Il ministero, oltre a stanziare risorse e a incentivarne il consumo, sta lavorando per costruire delle filiere apposite». In particolare, «penso alla mangimistica, settore in cui il granchio blu potrebbe dare il suo valore aggiunto». E nell’ambito delle azioni attuabili per contrastare la diffusione di questa specie di crostacei, il sottosegretario non ha escluso la possibilità di costituire a Comacchio un Centro di ricerca e indirizzo che studi l’inquinamento da specie aliene. «Se il territorio proporrà un progetto, lo potremo valutare».

Altre risposte il sottosegretario La Porta le ha riservate alle rivendicazioni poste anche a nome di tanti imprenditori itticoli di Goro dal pescatore Marco Turri: «Siamo più alluvionati degli agricoltori che sono stati colpiti dall’alluvione, a causa dei granchi blu che stanno penalizzando i 3 mila imprenditori che operano nella Sacca e l’indotto». E ha aggiunto che «lo Stato non ci sta aiutando, mentre i granchi blu sono venduti a 5 centesimi al chilo». Il sottosegretario La Porta ha risposto che «l’intervento del governo è stato tempestivo sia convocando le diverse componenti del comparto, sia erogando da subito 2,9 milioni di euro e altri 10 milioni a sostegno della produzione ittica». Sulla contestazione di Turri di non avere finora ricevuto alcun ristoro, il sottosegretario ha ribattuto che «i contributi sono stati erogati ai Consorzi che avrebbero dovuto girarli ai pescatori penalizzati». In precedenza erano intervenuti, il presidente regionale Agrocepi, Roberto Fenati che ha assicurato: «Sostegno ad aziende che vogliono innovare, con la necessità di attivare contratti di rete e accordi di filiera, perché per il comparto non serve dividersi ma aggregarsi». Il presidente nazionale, Corrado Martinangelo ha affermato che «dobbiamo seguire tre linee di azione: innovazione e ricerca, velocizzazione delle risposte alle aziende da parte dalla pubblica amministrazione e per la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle stesse». l



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