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Operazione dei carabinieri

Porto Garibaldi. Nel furgone 21mila euro in contanti: «Abbiamo venduto vongole»

Daniele Oppo
Porto Garibaldi. Nel furgone 21mila euro in contanti: «Abbiamo venduto vongole»

Due uomini indagati per riciclaggio

24 novembre 2023
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Porto Garibaldi Ventunomila euro in contanti, appoggiati sul cruscotto del furgone. Un furgone con targa straniera, fermato mercoledì scorso dai carabinieri di Comacchio per un normale controllo stradale e che ha dato vita a un piccolo giallo: da dove provengono tutti quei soldi?

I due occupanti, due uomini dell’Est Europa di 34 e 27 anni, non hanno saputo dare inizialmente una spiegazione e quando i carabinieri hanno sequestrato il denaro e chiesto loro di seguirli in caserma, si sono trincerati dietro il silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Per ora risultano indagati per l’ipotesi di riciclaggio di denaro. Solamente dopo, assistiti dall’avvocato Giacomo Forlani e con l’aiuto di un interprete, sembrano aver dato una spiegazione, che è questa: quei soldi sarebbero in parte - circa 14mila euro - frutto della vendita di una partita di vongole giapponesi a un’azienda ittica del luogo, la cui produzione è stata distrutta dal granchio blu e che quindi ha iniziato a importare dall’estero, in questo caso dal Portogallo, per poi rivendere in Italia. L’azienda avrebbe effettuato il pagamento in contanti, in diverse tranche per non sforare il limite dei 10mila euro, e a conferma della regolarità della transizione vi sarebbero anche le fatture.

Rimangono “fuori” da questa spiegazione circa settemila euro: chi fa un viaggio dal Portogallo (dove avrebbe sede l’azienda ittica che impiega i due uomini) a Comacchio con così tanti soldi in contanti? Secondo la loro versione dei fatti, quel denaro sarebbe servito loro per comprare il motore di un’imbarcazione.

Non tutto sembra chiarissimo al momento, tant’è che i carabinieri hanno bloccato i soldi, ponendoli sotto sequestro in attesa di appurare la liceità della provenienza, e la procura di Ferrara ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di riciclaggio.

I due uomini, che sono rimasti a Porto Garibaldi e che vorrebbero tornare al più presto in Portogallo, possibilmente insieme a tutti i soldi, hanno chiesto di essere sentiti con l’assistenza dell’avvocato e del traduttore per chiarire la loro posizione e nei prossimi giorni ad ascoltarli sarà direttamente il sostituto procuratore Andrea Maggioni.

Daniele Oppo

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