La Nuova Ferrara

Ferrara

L’inchiesta

Ferrara, contestarono i vaccini anti Covid: archiviati

Daniele Oppo
Ferrara, contestarono i vaccini anti Covid: archiviati

Quelle contro i vaccini anti Covid-19 all’hub vaccinale della Fiera di Ferrara furono proteste fastidiose in un periodo storico molto delicato, ma non costituirono un reato

25 novembre 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Quelle contro i vaccini anti Covid-19 all’hub vaccinale della Fiera di Ferrara furono proteste fastidiose in un periodo storico molto delicato, ma non costituirono un reato.


Sono stati tutte archiviate le posizioni delle 17 persone indagate per l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio e che tra agosto e ottobre del 2021 si recarono all’hub vaccinale della Fiera (in un caso anche nell’hub di Codigoro) e contestarono la legittimità della vaccinazione, pretendendo dal medico che firmasse un modulo precompilato in cui “ammetteva”  una sorta di difformità tra il vaccino previsto per legge e il vaccino proposto dall’Azienda Usl, in grado di prevenire la malattia ma non la diffusione del virus Sars-Cov-2. In vari casi i medici chiesero l’intervento delle forze dell’ordine. 

Dopo la chiusura delle indagini, i legali degli indagati – gli avvocati Pasquale Longobucco e Orazio Di Stefano – hanno presentato memorie e registrazioni relative a quegli episodi. Queste hanno convinto il pm Ciro Alberto Savino che «pur a fronte del notevole disturbo arrecato presso l’hub vaccinale, le discussioni e i battibecchi ingenerati col personale sanitario operante - per quanto sgradevoli - si protraevano per non oltre 10/15 minuti alla volta, venendo in ogni occasione gli indagati invitati a mettersi in disparte in attesa di un incontro con i personale degli affari legali e il dirigente del reparto, cosa cui ottemperavano». 

Per questo è stata chiesta l’archiviazione dell’indagine, accolta dal gip Carlo Negri. 

Tra gli indagati vi erano anche due «sedicenti avvocati» che avevano accompagnato e sostenuto – proprio presentandosi come avvocati – le contestazioni, uno in pensione e non più iscritto all’Ordine e un’altra invece non ancora iscritta. Per loro l’ipotesi iniziale era quella di abuso della professione forense, poi derubricata in usurpazione di titoli – in quanto non avevano compiuto alcun atto tipico della professione forense ma si erano “solo” presentati come avvocati -, reato depenalizzato.