Comacchio, oasi di Boscoforte aperta al pubblico e stop alla caccia
La Regione ha acquisito la concessione d’uso fino al 2042. Firmato lo storico accordo con la Società Bonifica Valli Meridionali
Comacchio C’è una svolta nella lunga e complessa vicenda che per 15 anni ha lasciato nel limbo, tra confini contesi e questioni gestionali, l’oasi di Boscoforte, «una penisola una lingua di terra, stretta di 28 ettari», come l’ha definita Aida Morelli, presidente dell’Ente di gestione per i parchi e le biodiversità Delta del Po, che si sviluppa nella parte meridionale delle valli di Comacchio.
L’ACCORDO
È stato firmato lunedì 27 novembre, infatti, l’accordo tra la Regione Emilia Romagna e la Società Bonifica Valli Meridionali, proprietaria dell’oasi valliva, un accordo strategico finalizzato, dal primo gennaio 2024 a rendere accessibile e fruibile, in chiave turistica l’area, abbracciata dal circuito ciclo-naturalistico di 5 chilometri, l’Argine degli Angeli, inaugurato un anno fa. Tra i termini dell’accordo anche la gestione di tutti gli interventi manutentivi e le azioni di custodia e tutela, per i quali se ne farà carico la Regione, mediante lo stanziamento di 100mila euro all’anno. «Boscoforte è un’oasi non conosciuta da tanti, ma che dovrebbe essere conosciuta da tutti – ha dichiarato, dal Palazzo di via Aldo Moro a Bologna, durante la presentazione alla stampa, l’assessore regionale al bilancio Paolo Calvano -. Questo accordo, di cui ringrazio la proprietà, il Parco e i Comuni, consentirà di poter visitarne tutta la parte sud, per vent’anni, ogni giorno dell’anno. La gestione e la fruizione sarà garantita dal Parco, grazie anche ad un contributo di 100mila euro della Regione, utile per le attività di mantenimento e valorizzazione dell’area concessa e del sistema di fruizione delle Valli nel suo insieme. Oltretutto l’impegno della proprietà a ridurre la pressione venatoria, consentirà di poter lavorare ancor più proficuamente sulla valorizzazione turistica e naturalistica».
BIODIVERSITA’ DI PREGIO
Come ha poi specificato l’assessora regionale alla programmazione territoriale, parchi e forestazione Barbara Lori, nell’oasi di Boscoforte è infatti previsto anche il dimezzamento delle tine, ma «c’è un impegno nero su bianco per arrivare alla chiusura completa dell’attività di caccia. Resta nella disponibilità della proprietà la casa di caccia, ma che potrà, in futuro essere fruita da tutti. A partire dal 2024 – ha aggiunto Barbara Lori – ci sarà un percorso più ampio rispetto a quello attuale e le visite potranno essere effettuate per 365 giorni all’anno». Definendo l’accordo «un impegno concreto, a conferma dell’attenzione della Regione verso la salvaguardia dell’ambiente e la conservazione di habitat, ecosistemi e biodiversità di grande pregio», il presidente della provincia di Ferrara, Gianni Michele Padovani ha espresso grande soddisfazione per il raggiungimento di un accordo pubblico/privato, che rafforza la collaborazione a livello territoriale con la regione stessa, in un’ottica di «difesa degli equilibri di una delle zone di maggior pregio ambientale, da un lato, e della sua valorizzazione dal punto di vista turistico e ricettivo. Si tratta di due aspetti complementari nelle politiche promozionali del nostro Delta, ce si fregia del prestigioso riconoscimento di riserva della Biosfera Mab Unesco». Aida Morelli, presidente dell’Ente di gestione per i Parchi e le biodiversità Delta del Po ha espresso «grande soddisfazione per il traguardo raggiunto, da ritenere un punto di partenza. Ora si può solo crescere. Ci fregiamo di tante potenzialità, che vanno messe a sistema tra loro, nel segno del turismo lento». L’accordo siglato si incunea nel solco del Patto per il Lavoro e per il Clima, il quale, tra i suoi indirizzi, prevede la tutela e la valorizzazione delle eccellenze rappresentate dalle risorse naturali, dai parchi, dalle aree protette e dai siti Mab Unesco.