Ferrara: pronto soccorso, ancora tanti pazienti. Nei Cau basta un’ora
Al Sant’Anna ieri un picco di 81 persone che si sono messe in coda per essere trattate
Ferrara Continua a essere pesante la situazione del Pronto soccorso di Cona per via di una situazione di iperafflusso generata da varie cause, tra le quali l’aumento di casi di influenza stagionale e la ripresa della curva delle infezioni da Covid-19.
Anche ieri, giovedì 1 dicembre, si sono registrati periodi di criticità, il peggiore è stato verso le 16.40 quando risultavano ben 54 pazienti in trattamento (1 codice rosso, 15 codici arancioni, 25 azzurri, 13 verdi) e 27 in attesa. Una situazione che più avanti nella serata, verso le 19.20, è solo di poco di migliorata con 41 pazienti in trattamento (4 codici rossi, 11 gialli, 19 azzurri, verdi e 1 bianco) e 21 in attesa.
E dire che era iniziata quasi da zero: al mattino presto, infatti, il flusso era bassissimo, con pochissimi pazienti dopo che anche a una certa ora della notte il Pronto soccorso si è svuotato. Una dinamica interessante.
Secondo le aziende sanitarie ci sono alcune spiegazioni possibili per il fenomeno: «Nelle ultime settimane si sono verificate situazioni concomitanti che hanno portato ad un aumento di persone che si sono rivolte ai Pronto soccorso ed il cui accesso ha reso poi necessario un ricovero in reparto per sindromi respiratorie dovute sia a Covid sia a influenza stagionale - si legge in una nota -. Il loro trend è stato dovuto anche a condizioni meteoclimatiche: le temperature rimaste alte fino pochi giorni fa sono precipitate improvvisamente accrescendo il numero di persone malate. Dai dati nazionali emerge che le curve epidemiche sia del Covid sia dell’influenza stagionale sono in forte aumento sia come numero sia come gravità dei sintomi delle sindromi respiratorie, il che porta ad un aumento dei ricoveri. Questa situazione è comune a tutti i territori a livello nazionale tanto che problemi nei Pronto Soccorso si stanno verificando anche nelle strutture di altre province».
A ciò si aggiunge il disagio legato al disinnesco della bomba domenica scorsa e allo stop dei ricoveri nelle strutture di Quisisana e Salus.
Oltre alle questioni di riorganizzazione dei posti letto, le aziende sanitarie ricordano che sono stati «attivati 4 Cau aperti 7 giorni a settimana e che possono dare risposte per i problemi di salute non gravi ma di natura urgente. Si fa presente a tal proposito che in queste strutture il tempo medio di processazione dei pazienti (cioè dal momento dell’arrivo all’uscita) è attualmente contenuto entro un’ora». Importantissime poi le vaccinazioni antinfuenzale e contro il Covid.
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