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Volano, con le biciclette sul sentiero pedonale: arrivano le scuse

Katia Romagnoli
Volano, con le biciclette sul sentiero pedonale: arrivano le scuse

«Il rispetto delle regole è nostra priorità»

03 dicembre 2023
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Volano Non si spegne l’eco sull’itinerario ciclistico organizzato, nelle scorse settimane da Amg Alta Marca Gravel Asd di Treviso, con attraversamento dell’oasi naturalistica di Canneviè, consentito però solo a piedi. Mentre la sezione locale di Fiab Pedale Stanco fa sentire la sua voce, dagli organizzatori del percorso di oltre 100 chilometri, che aveva toccato anche le valli di Comacchio, arrivano le scuse con una proposta. «Ogni fine settimana organizziamo giri in mountain bike prevalentemente nelle nostre zone con partenza da Treviso – spiega Eddy Sartorato, presidente dell’associazione dilettantistica sportiva Amg Alta Marca Gravel -; non conoscevamo la zona delle valli di Comacchio e di Canneviè, ma ne avevamo sentito parlare molto bene e abbiamo pensato di promuovere un giro ad hoc per gli amanti della bici. Utilizzando le app che individuano sentieri cartografici, abbiamo tracciato il percorso, suggerendo una traccia ai partecipanti e un luogo in cui fermarsi a tavola».

Dopo un giro panoramico tra valli e strada Acciaioli, circa 200 ciclisti si sono diretti a Volano, sino a percorrere, tra dossi emerse e specchi d’acqua salmastra, l’oasi naturalistica di Canneviè, sito dichiarato di interesse storico ambientale dalla convenzione di Ramsar, percorribile solo a piedi. L’intervento di Ottorino Zanellati, gestore dell’aosi, non aveva sortito l’effetto sperato ed i ciclisti avevano proseguito imperterriti il loro itinerario. L’articolo e i messaggi di biasimo per aver calpestato ponti in legno adatti solo ai pedoni ed attraversati da flora protetta, avevano consentito agli organizzatori di riconoscere l’errore e di voler porre rimedio, in modo esemplare. «Ci scusiamo e siamo dispiaciuti per l’accaduto. Non avevamo precedentemente verificato che quei sentieri – prosegue Sartorato – fossero interdetti alle biciclette. Ho contattato personalmente il gestore Zanellati ed il sindaco, perché il rispetto delle regole resta la nostra priorità. Il nostro itinerario era a partecipazione gratuita, ma per il prossimo anno vorremmo organizzarne uno, nel pieno rispetto delle regole, prevedendo una quota di partecipazione, ad esempio di 5 euro, da devolvere alla gestione dell’oasi di Canneviè». Sulla vicenda interviene anche Massimo Biolcatti, referente di Fiab Pedale Stanco, il quale tiene a precisare che «il territorio e tutti noi abbiamo a cuore il cicloturismo. Non deve passare il messaggio che qui non si possa praticare il cicloturismo. I promotori di quell’itinerario, che si sono scusati, non avevano verificato a priori che l’oasi di Canneviè dispone di sentieri che possono essere percorsi solo a piedi. I percorsi ciclabili ci sono. Noi facciamo cicloturismo, mentre quel giro organizzato faceva capo ad un’associazione sportiva. Fiab è un’associazione ambientalista e promuove numerosi eventi rispettosi dell’ambiente e dei luoghi attraversati».