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Gioco d’azzardo, Ferrara è un’oasi ma Comacchio è maglia nera

Daniele Oppo
Gioco d’azzardo, Ferrara è un’oasi ma Comacchio è maglia nera

I numeri del rapporto realizzato da Federconsumatori, Cgil e Regione

06 dicembre 2023
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Ferrara La provincia di Ferrara è una piccola oasi ma con dentro una vistosa macchia dove c’è Comacchio. È la fotografia che viene scattata dal report di Federconsumatori sulla diffusione del gioco d’azzardo in Emilia-Romagna, con un focus sul gioco online che negli anni è cresciuto di molto. «Ferrara - si legge nel rapporto - è la provincia dell’Emilia-Romagna dove si gioca di meno, a tutte le forme dell’azzardo». In tutto sono stati spesi 1.938,37 euro a testa nel 2022 (1.774,35 nel capoluogo). Si tratta di «dati, con una eccezione, coerenti con le province del Veneto, in particolare con la vicina Rovigo, che è la provincia italiana dove si è giocato di meno nel 2022. L’eccezione è invece Comacchio, storicamente una delle maglie nere in Regione per l’eccessiva presenza di sale slot, un vero e proprio distretto dell’azzardo». Comacchio, «pur non registrando dati vistosi nel gioco online supera i 4.000 euro pro capite complessivamente, facendo colorare di rosso la nostra mappa delle crisi d’azzardo, in una provincia complessivamente virtuosa». In provincia, in ogni caso, sono stati giocati quasi 215 milioni di euro solo online nel 2022, oltre 6 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Quello di Federconsumatori (con Cgil e la Regione) è il primo report sull’azzardo online in Emilia-Romagna, ispirato ai contenuti del Libro Nero dell’azzardo, presentato lo scorso mese di settembre alla Camera dei Deputati. Secondo l’associazione dei consumatori, nell’arco di tutto il 2022, in regione sono stati spesi poco meno di 9 miliardi di euro in tutte le forme dell’azzardo legale. «Di questi - si legge nel rapporto – circa un miliardo e mezzo sono andati letteralmente in fumo, svaniti dai bilanci personali e familiari, persi in "giochi" dove a vincere è sempre il banco». E dentro questi numeri c’è quello del gioco online, descritto come «clamoroso», perché «cresciuto del 125% tra il 2019 ed il 2022, e con una crescita che continua anche nel 2023». Una crescita non dovuta solo alle chiusure in tempo di Covid, perché «il complesso dei giochi fisici, progressivamente, sta avvicinandosi ai numeri prepandemici». Per ora rimane ancora predominante il gioco "fisico", quello nelle sale, ma quello online vale già il 45% del mercato in Emilia-Romagna e il sorpasso non sembra così lontano. In regione si giocano online 1.259,39 euro pro capite, secondo l’analisi condotta sulla popolazione residente in età 18-74 anni (considerata la fascia di età che raccoglie la quasi totalità dei giocatori online). Il dato medio regionale è la sintesi di valori provinciali compresi fra il minimo di 884,99 euro registrato proprio a Ferrara e i 1.496,02 euro della provincia di Bologna, che vede la conferma di un grosso problema nell’area di Zola Predosa dove si gioca tantissimo (oltre 7.400 euro a testa di media). Il corrispondente indicatore nazionale ammonta a 1.719,65 euro, una media tra gli 833,08 euro di Rovigo e i 2.911,71 euro di Messina. Il motore della raccolta da remoto nazionale è territorialmente collocato al sud: in particolare in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia: secondo il rapporto vi è un nesso tra azzardo online e sistemi di ripulitura del denaro sporco delle associazioni mafiose. Una situazione completamente opposta si rileva invece nel Nord Italia e soprattutto nel Nord Est, dove si gioca meno online, ma più nelle sale

fisiche.