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Il caso

Comacchio, sequestrate 9 puntate di Striscia dedicate ai bagni di Star Italia

Daniele Oppo
Comacchio, sequestrate 9 puntate di Striscia dedicate ai bagni di Star Italia

Servizi oscurati dal sito della trasmissione di Canale 5

06 dicembre 2023
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Comacchio Il tribunale di Ferrara, su richiesta della procura, ha ordinato l’oscuramento, dal sito internet, di nove puntate della trasmissione Striscia la Notizia. Si tratta delle puntate nelle quali il programma di Canale 5 parlava dell’azienda edile Star Italia di Comacchio, accusandola di diverse irregolarità: dall’essere in realtà una scatola vuota, dall’aver realizzato bagni che non avevano i requisiti per i bonus fiscali (con relativo rischi di dover restituire tutto all’Agenzia delle Entrate) e altre scorrettezze.

Il provvedimento - doppio in realtà, uno di giugno e uno di fine novembre - a firma del gip Carlo Negri, segue la richiesta del sostituto procuratore Ciro Alberto Savino, dopo che la società e i suoi legali rappresentanti hanno querelato per diffamazione aggravata sia Antonio Ricci, lo storico padre della trasmissione, che l’inviato Massimiliano Laudadio (noto come Max Laudadio), autore dei servizi.

Le puntate delle quali è stato disposto l’oscuramento sono quelle del 13, 19,20 dicembre 2022, 20, 23, 24 gennaio, 10, 12 e 17 maggio di quest’anno. La società afferma di aver chiesto 170 milioni di euro per il danno d’immagine.

La contestazione è quella di aver scientemente diffuso informazioni non veritiere e diffamatorie sulla condotta di Star Italia (BagniStar), assistita dall’avvocato Fabio Anselmo. Ad esempio, nei servizi si definiva la società una “scatola vuota”, alludendo al fatto che non avesse una reale sede, mentre le indagini hanno già appurato che la società di stava solo trasferendo in un’altra e ben visibile sede sulla Romea e che del fatto Laudadio era stato non solo edotto, ma era pure stato invitato a visitare la nuova sistemazione.

Ancora, nei servizi si alludeva a violazioni delle leggi sui bonus fiscali, come ad esempio l’apertura di un “cassetto fiscale” per richiedere il bonus subito dopo la firma dei contratti per la ristrutturazione dei bagni, prima di aver completato le operare. Una condotta che, in realtà, sarebbe perfettamente lecita. Ancora, con quello che il giudice definisce il fine «di offrire al vasto pubblico che segue la trasmissione televisiva la rappresentazione di una gestione a dir poco “opaca”», si suggeriva, tramite una voce anonima, che Star Italia avrebbe chiuso e che tutti i fondi sarebbero stati trasferiti all’estero.

Tra le prove portate dall’azienda c’è una verifica effettuata dalla Guardia di Finanza che non ha rilevato alcuna anomali, dando atto della regolarità della tenuta della contabilità e dei registri obbligatori». Un parere pro veritate di un architetto, e un vaglio delle norme in materia, hanno poi escluso che i lavori effettuati da Star Italia non permettessero l’accesso al bonus 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche, come invece suggerito durante i servizi.

Il sequestro è dovuto al fatto che, a seguito dei servizi - dei quali non viene contestata la parte in cui si dà voce ad alcuni clienti della Star Italia che lamentano lavori mal eseguiti o i tempi non rispettati - l’azienda comacchiese ha avuto notevoli ripercussioni: la banca alla quale si affidava per la cessione del credito ha disdetto l’accordo proprio in base a quanto emerso dal programma e altre non hanno accettato di fornire il servizio. A questo si somma anche una perdita di commesse rilevato tramite un marcato calo di fatturato. 


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