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Da Lama a Taibel, ecco i ferraresi dimenticati dalle giunte

Davide Bonesi
Da Lama a Taibel, ecco i ferraresi dimenticati dalle giunte

A Lama andava intitolata la nuova caserma dei vigili a Ferrara. Lo scienziato Taibel da tre anni aspetta un’area a Copparo

11 dicembre 2023
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Ferrara Una cosa accomuna questi quattro grandi ferraresi di cui abbiamo già parlato sulle pagine della Nuova Ferrara: non sono ancora stati omaggiati come avrebbero meritato. E dire che i tre Comuni da dove provengono, Ferrara, Bondeno e Copparo, hanno già espresso per tre di loro la volontà di intitolargli una via, un parco o in un caso una caserma (quella nuova della Polizia locale di Ferrara). Eppure, passano i mesi, in un caso gli anni, e siamo ancora al punto di partenza, con le associazioni d’Arma ferraresi che tornano ad alzare la voce per chiedere almeno una risposta.

I militari Tre di questi personaggi hanno brillato in campo militare, e non solo. Era nato a Faenza il 30 agosto 1894 Vincenzo Lama, che nel 1914 si iscrisse a Giurisprudenza a Ferrara e per mantenere la famiglia (orfano del padre) iniziò a lavorare nella Polizia urbana. Nella Prima Guerra Mondiale con il grado di tenente guidò un reparto per proteggere la ritirata di altri soldati nei giorni di Caporetto. La missione fu compiuta ma il 31 ottobre 2017 venne ucciso sul fronte e ricevette alla memoria la Medaglia d’Argento al Valor militare. Sono state per prime le segreterie di Ferrara dei sindacati autonomi C.S.E. Flpl (funzioni locali e Polizia locale) e del Sulpl (sindacato unitario polizia locale) a chiedere l’intitolazione della nuova caserma dei vigili urbani di Ferrara alle spalle dell’ex Palaspecchi. Proposta accettata ma nonostante la caserma sia aperta da dieci mesi, dell’intitolazione a Lama si sa più nulla.

Ci spostiamo a Bondeno per parlare di Nino Spettoli, personaggio unico forse nel panorama nazionale. Nato nel 1848, nel 1859 incontrò Garibaldi nella locanda gestita dal padre a Bondeno e assieme al fratello Bartolomeo partì volontario per combattere la Terza guerra d’Indipendenza. Spettoli amava combattere, nel 1897 combattè in Grecia contro i Turchi, nel 1912 fece la prima guerra balcanica e nel 1915 a 67 anni si arruolò volontario nelle fila del 27mo Fanteria. Ardimentoso sino alla fine, considerato che 82enne fu arrestato per insulti al sovrano in una osteria di Mantova, schedato come sovversivo e liberato dopo qualche giorno di prigione, morendo di vecchiaia a Ferrara nel 1932. Lo scorso settembre la giunta matildea, venendo incontro a una richiesta presentata da Assoarma Ferrara, ha deciso di intitolargli un parco nella frazione bondenese di Ospitale, ma anche in questo caso l’omaggio è rimasto solo sulla carta.

Non è certo meno incredibile la storia di Alulah (poi Alula) Taibel, copparese doc di origine yemenita, naturalista e scienziato di fama mondiale, con centinaia di pubblicazioni, professore universitario a Pisa e Torino. Nato nel 1892, è stato anche valido militare, prima nella guerra italo turca, poi nella Prima Guerra Mondiale, tanto da ricevere come ufficiale tre Medaglie d’Argento al Valor militare e due di Bronzo. Al pari di Spettoli, pur professore universitario, convinto antifascista si arruolò 50enne nella Seconda Guerra Mondiale (era colonnello) e fu inviato a combattere in Etiopia, dove fu arrestato e mandato in India, dove rimase prigioniero quattro anni. È morto in solitudine nel 1984 nella casa di riposo di Serravalle ma la sua storia è stata scritta da Giacomo Bollini e Donato Bragatto, quest’ultimo membro dell’associazione storica ferrarese Pico Cavalieri. Il Comune di Copparo tre anni fa ha accolto la richiesta dell’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi di guerra di intitolare una via o un parco a Taibel, «ma l’ultima mail neppure ha avuto risposta - dicono dall’associazione -. I nipoti si sono ormai rassegnati. Peccato, avevamo in mente di organizzare una conferenza speciale alla Tratta».

Il civile Storia diversa quella di Ettore Manarini, nato nel 1870 a Francolino, diventato imprenditore di successo in Brasile con la saponetta Gessy, oggi tornata sul mercato internazionale per volontà del pronipote Samuel Toscalino. Proprio lui e gli altri eredi a inizio 2023 hanno preso contatti con il Comune di Ferrara per un riconoscimento al loro avo, ma non vi è stata alcuna richiesta della Commissione toponomastica comunale.l

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