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Ferrara: selfie con un bimbo morto, la foto ricevuta da una ragazza

Ferrara: selfie con un bimbo morto, la foto ricevuta da una ragazza

La scioccante fotografia ricevuta da una ragazza ferrarese in una chat. Dopo la denuncia alla Polizia, gli inquirenti hanno rintracciato l’autore a Rimini

13 dicembre 2023
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Ferrara Un selfie, sorridendo, scattato col cellulare avvicinando il proprio viso a quello di un bimbo morto. Già questa, di per sé, una cosa agghiacciante.

Chi ha scattato quella foto, però, l’ha resa, se possibile, ancor di più aberrante: ha infatti cercato di rianimare la piccola vittima la cui salma, incustodita, era adagiata su un tavolo di un obitorio in ospedale, spalancandogli gli occhi.

La denuncia È la scena da film dell’orrore di pessima qualità, comparsa sullo schermo del personal computer di una ragazza poco più che ventenne, iscritta ad una chat di incontri per feticisti, amanti in particolare dei piedi.

Ma quando ha aperto l’ultimo messaggio ricevuto dal suo misterioso interlocutore, con cui stava chattando da tempo, tutte le fantasie fetish sono svanite. Intitolato «guarda cosa posso fare invece io», il messaggio era corredato dal selfie col bimbo morto. La ragazza, dopo essere rimasta comprensibilmente senza parole, è corsa in Questura a Ferrara e ha sporto denuncia.

L’indagine Non c’è voluto molto alla Polizia per risalire allo sconosciuto che aveva realizzato quegli orribili scatti. Subito si è capito che non apparteneva a nessuna cerchia di chissà quale perversione.

I suoi codici Ip hanno portato gli investigatori della polizia dritti a Rimini, motivo per cui l’inchiesta dalla città estense è passata agli uffici al terzo piano del palazzo di giustizia in via Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Nel computer e nello smartphone dell’indagato, i poliziotti hanno trovato le prove inequivocabili della sua colpevolezza. L’uomo, il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura riminese con l’accusa di vilipendio di cadavere, ha già chiuso la sua partita con la giustizia patteggiando la pena.

Precisazioni Volutamente non è stato specificato dove le immagini da incubo oggetto dell’indagine sono state scattate. E questo per un solo e semplice motivo.

Purtroppo, l’attore principale di questa allucinante vicenda è un bimbo piccolissimo, strappato dal destino all’affetto dei suo genitori. Raccontare in quale camera mortuaria il suo piccolo corpo è stato vilipeso vorrebbe dire permettere la sua identificazione. Auspicabile, invece, che i responsabili del servizio pubblico abbiano preso le debite misure di sicurezza e controllo per evitare il ripetersi di situazioni simili. 

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