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Terre del Reno, l’affondo del sindaco sulla via Statale: «È una strada da terzo mondo»

Marcello Pulidori
Terre del Reno, l’affondo del sindaco sulla via Statale: «È una strada da terzo mondo»

Una lettera di Lodi alla Provincia riapre un annoso contenzioso. Il primo cittadino chiede un nuovo Piano Marshall e fondi da Regione e Governo

15 dicembre 2023
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Sant’Agostino Torna a esplodere l’annoso caso di via Statale e delle condizioni in cui versa. E questa volta a innescare il “fuoco” non è il solito comitato di cittadini, bensì un sindaco, quello di Terre del Reno. Un territorio comunale vasto e che proprio su via Statale ospita alcune tra le più importanti aziende dell’Alto Ferrarese. Una situazione, insomma, evidentemente non più tollerabile e che investe soprattutto chi utilizza via Statale. Mirabello, San Carlo, Sant’Agostino, fino ad arrivare a Dosso ultimo territorio comunale di Terre del Reno prima che inizi il Centese. Questa volta il monito viene direttamente dal municipio di Terre del Reno e ha i caratteri della lettera ufficiale firmata dal sindaco Roberto Lodi, e resa pubblica ieri. Col chiaro intento di alimentare ed estendere il dibattito attorno a una strada che non può più attendere. E che ha bisogno di urgenti lavori. Non nuovo a denunce circa la pericolosità di questa strategica strada, il primo cittadino di Terre del Reno, dopo accurati approfondimenti e verifiche – condotti in primis col comandante della Polizia locale ma non solo – prende carta e penna e – quasi parlando a nuora perché suocera intenda – scrive all’ente proprietario di via Statale, la Provincia di Ferrara. E i toni del sindaco di Terre del Reno, ancorché istituzionali, ben poco concedono al formalismo lasciando ampi spazi a un malumore che è verosimilmente lo stesso che il primo cittadino ha per anni raccolto visitando case e aziende.

Il monito «Lo stato di questa arteria stradale, che è l’unica che collega Ferrara a Cento e a Modena, è ormai a livello di una strada di un paese del terzo mondo – scrive dunque senza tanti giri di parole il sindaco Lodi – e considerando la sua vitale importanza per il comparto produttivo dell’Alto Ferrarese (ricordo alcune delle aziende tra le più importanti, come per esempio Ceramica Sant’Agostino, Schiavina Group, Poppi Ugo Euroforge, Tecopress, Meccanica Benassi, Chemia e Fira, tanto per citarne alcune) la sua manutenzione non può e non deve essere dimenticata».

L’accusa «In considerazione degli imminenti lavori di rifacimento della strada statale 468 “Correggese” e di diversi ponti della provincia di Ferrara, il traffico su questa arteria aumenterà notevolmente e quindi mi aspettavo che la Provincia ne tenesse debito conto, ma ciò non è avvenuto. Abbiamo segnalato diverse volte – scrive ancora il sindaco Lodi, in uno stile molto diretto e che poco concede ai fronzoli – anche prima di quest’ultima ennesima richiesta di intervento, tra l’altro richieste sempre supportate da documentate relazioni della Polizia locale; la Sp66 non può continuare a essere oggetto di manutenzioni a piccoli tratti, ma deve essere oggetto di un intervento di rifacimento dell’intero tratto».

I pericoli «Ne va in primis – ammonisce ancora il sindaco di Terre del Reno – della sicurezza di chi tutti i giorni la deve percorrere e anche della sopravvivenza delle numerose aziende che vi si affacciano, aziende che – ricorda ancora Lodi – danno lavoro a centinaia di persone, da Ferrara alla vicina Cento». Toni che fanno ben comprendere lo stato d’animo del primo cittadino e l’urgenza delle sue parole. E dei fatti che si aspetta.

La proposta «Occorre – è quindi il cuore del monito di Lodi – un “Piano Marshall” che la Provincia di Ferrara deve esigere da Regione e Governo. Non possiamo pensare di poter “manutentare” gli oltre 800 chilometri di strade, ponti e guardrail di competenza della Provincia con le poche risorse che ci arrivano. Alla Provincia di Ferrara non basta la sola Cispadana, che comunque non sarà pronta prima dei prossimi 5/6 anni. Le nostra strade – scrive ancora il sindaco di Terre del Reno –, nel frattempo hanno urgente bisogno di un’adeguata manutenzione».

I rattoppi Così come assolutamente insufficienti sono, sempre per Lodi, i rattoppi che a più riprese sono stati fatti sul manto stradale di via Statale: «In passato non ho condiviso alcune scelte e decisioni prese dalle trascorse amministrazioni. Ciononostante non ho voluto fare polemiche perché, soprattutto per il rispetto istituzionale che si deve a chi governa, ho sempre pensato che non fosse un esercizio di stile. Questo però – prosegue il numero 1 del municipio che ha sede a Sant’Agostino – non può esimermi dal vedere la situazione e dal constatare come da Mirabello a San Carlo, così come da Sant’Agostino a Dosso, e anche oltre, questa vitale arteria stradale sia diventata non più percorribile in sicurezza».

Le conclusioni «Lo dobbiamo non soltanto a chi tutti i giorni utilizza questa strada in auto o con altri mezzi ma anche a chi ha investito capitali per creare aziende che sorgono su via Statale e che anche da essa traggono motivo di vita». Il sasso è lanciato. Ed è destinato ad agitare le acque. l