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Ferrara: Edicole, la grande ritirata. Per i giornali sono ricavi vitali

Ferrara: Edicole, la grande ritirata. Per i giornali sono ricavi vitali

Palazzi (Sinagi): interi paesi e frazioni non hanno più una rivendita Tra le cause la diffusione dei social e dei servizi on line e satellitari

22 dicembre 2023
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Ferrara Come le vecchie cabine telefoniche, relegate dai cellulari nell’archivio della memoria collettiva, anche i chioschi delle edicole stanno lentamente scomparendo nelle città e, soprattutto, nei piccoli comuni e nelle frazioni, dove il giornale di carta non è più un articolo reperibile - un po’ dappertutto - vicino casa. La ritirata è in atto da tempo e la desertificazione si fa ancora più evidente durante il periodo delle ferie, nella stagione estiva.

In una tabella pubblicata dall’Osservatorio regionale del commercio, con i dati provinciali del 2010, la rete al dettaglio della vendita di giornali e riviste contava 272 esercizi, il 39,7% dei quali (108) edicole pure, il 19,4% (53) ibride con i tabacchi, il 12,8% (35) assieme ad articoli di cartolibreria, il 10,2% (28) all’interno di bazar, il 7,7% (21) in esercizi che ospitavano bar e tavole calde, il 2,5% (7) in negozi di alimentari e minimarket. Nel giro di una dozzina d’anni questa articolazione si è assottigliata seguendo in qualche modo la parabola dei quotidiani di carta che nel giro di 15-20 anni hanno perso l’80% dei lettori, scendendo in Italia da 6 milioni di copie vendute a 1 milione. A Ferrara questo settore merceologico perde terreno ogni anno: negli ultimi due lustri hanno chiuso i battenti decine di edicole, pure o miste. Solo per rimanere in centro storico: il piccolo chiosco di via Beretta, e molto più recentemente, l’edicola all’angolo fra corso Isonzo e via Garibaldi, quelle di piazza Ariostea, di piazzale dei Giochi, l’edicola di via Mazzini (vicino a via Scienze), di corso Porta Po, di corso Martiri, e spostandosi verso nord, quella di Barco, di via Padova, da domani il chiosco della parte più storica di Pontelagoscuro. «In pochi anni - conferma Antonio Palazzi, segretario del sindacato Sinagi (edicolanti) – solo nel comune di Ferrara il numero di queste rivendite è calato del 20-25%. Ma questo sta avvenendo in tutta la provincia. Ad Argenta, che non è un comune piccolissimo, non ci sono più edicole in paese, e nel basso ferrarese ci sono intere zone, piccoli centri e frazioni, scoperte». In passato si mantenevano bene «anche le edicole pure, quelle che vendevano solo i giornali – aggiunge Palazzi – ma col restringersi del mercato editoriale mantenere l’attività, che comporta anche molti sacrifici, è diventato un problema per molti».

A Ferrara i valori (chiosco più licenza) si sono dimezzati nel giro di pochi anni, «ma questo non è stato sufficiente a richiamare una nuova generazione di gestori – prosegue Palazzi – Il Covid, poi, ha complicato ulteriormente le cose». Uno dei motivi principali del calo è legato allo sviluppo dei social, contano anche le offerte editoriali, molto convenienti sul web rispetto all’acquisto del quotidiano cartaceo (ma la pubblicità sul web incide meno). Poi ci sono servizi che assorbono tempo (giochi elettronici, tv satellitare, podcast, musica in streaming). Si è persa così la fascia più giovane della clientela, ma per i giornali i ricavi dalla carta (copie, pubblicità) sono ancora vitali. 

Gi.Ca.

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