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Ferrara, Natale con la febbre: assalto alle farmacie

Ferrara, Natale con la febbre: assalto alle farmacie

Antinfiammatori, antibiotici e sciroppi contro i sintomi d’influenza. Richiesti anche i test anti-Covid. Pazienti nelle rivendite aperte

26 dicembre 2023
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Ferrara La tosse che non se ne va per settimane, il raffreddore che scompare e riappare a distanza di pochi giorni. E poi c’è il Covid che fa molta meno paura di due anni fa, ma è pericolosissimo per chi è molto maturo o è un soggetto fragile. E con la riunione delle famiglia attorno alla tavola per il pranzo di Natale (e i successivi), meglio avere l’esito del tampone prima di incontrare genitori, nonni e parenti in età avanzata. Corollario: le code in farmacia in attesa di riempire la sportina di medicinali. Tutto questo nonostante l’Osservatorio locale dei virus respiratori (in questo periodo soprattutto influenza e sindromi influenzali, ma anche Covid) tutto sommato registri una situazione migliore che in altre città. Un’incidenza dimezzata rispetto a Bologna, Modena e alla Romagna, dove nella penultima settimana dell’anno si contano 24-25 casi su mille assistiti contro i quasi 11 di Ferrara. In regione la fascia più compita resta quella dei bambini fra 0 e 4 anni, quella meno coinvolta dai 65 anni in su, che è anche la fascia che si vaccina in modo più esteso rispetto all’influenza. E le code davanti alle farmacie? Tenendo conto dei dati provinciali probabilmente sono anche dovute alla chiusura di molte rivendite di medicinali. Ieri non era facile trovarne aperte ad una distanza raggiungibile a piedi da casa propria, sia a Ferrara che nei comuni della provincia.

La Farmacia San Benedetto, in città, ha fatto un elenco simile a quello di Cantelli, a Cento: «I clienti chiedono antibiotici, antinfiammatori, sciroppi per la tosse, tachipirina, prodotti per contenere i sintomi delle infezioni gastrointestinali». E poi i test antigenici per il Covid: «Ne vendiamo tanti, c’è una richiesta forte», spiegavano ieri le due farmacie. Una clientela fotocopia rispetto alla Farmacia Centrale di Pontelagoscuro o alla Farmacia Benea, di Porotto. Personale impegnato per ore, tra coda al banco e telefonate.

Il Sistema di sorveglianza integrata dei virus respiratori conferma che sopra una certa età il Covid, in Emilia Romagna, è addirittura più presente dei virus influenzali e parainfluenzali. Questo avviene soprattutto dai 45 anni in su, ma in modo particolare sopra i 65, una fascia in cui oltre il 50% dei casi di infezione respiratoria registrati dal sistema di rilevazione è determinato dal Covid (un probabile riflesso dell’adesione alla campagna vaccinale specifica, che finora è stata più bassa di quella contro l’influenza).

Questi dati hanno trovato riscontro nei giorni scorsi negli appelli lanciati da Asl e Sant’Anna per tentare di ridurre gli accessi nei pronto soccorso locali, da raggiungere solo in caso di reale emergenza. Perché i ricoveri di pazienti affetti da Covid richiedono più tempo di quelli ordinari. E perché in un periodo di forte afflusso, se le dimissioni sono inferiori ai ricoveri, si può restare in barella al pronto soccorso anche per tre giorni.

Ieri il pronto soccorso di Cona è andato progressivamente riempiendosi verso sera, quando tra pazienti in attesa e in trattamento erano presenti un’ottantina di persone.