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Ferrara, a rischio i servizi dell'Anmil: «Il ministero non ci paga»

Ferrara, a rischio i servizi dell'Anmil: «Il ministero non ci paga»<br type="_moz" />

Alberti: «Dal 2016 lo Stato non versa più quanto è dovuto»

27 dicembre 2023
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Ferrara In Italia ci sono 600 famiglie che rischiano stipendio e posto di lavoro, un problema che non risparmia Ferrara. Fine d’anno col batticuore per il personale che lavora per l’Anmil, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro. Il suo patronato, in provincia, segue circa 1.400 iscritti, 250mila in Italia. «È inaccettabile per un paese civile mettere in ginocchio un’associazione storica e di grande valore sociale come la nostra - dichiara Alberto Alberti, della Commissione nazionale Amianto e Tumori professionali, attualmente presidente facente funzioni di Anmil Ferrara – ed è vergognosa la mancata risposta del Ministero del Lavoro sui ritardi nel pagamento delle somme dovute al nostro Patronato, costituito nel 2011 dall’associazione per dare maggior supporto alla categoria delle vittime del lavoro». Il sodalizio e le sue attività sono oggi in crisi per «il mancato pagamento del saldo del corrispettivo dovuto ai patronati per l’attività svolta nel 2016: un’assurdità considerando che sono trascorsi ben sette anni dalla chiusura delle relative attività, gettando le oltre 600 famiglie degli operatori che sono nelle nostre sedi nella più totale incertezza sullo stipendio di dicembre e sulla tredicesima che non abbiamo potuto loro riconoscere».

L’Anmil ha chiesto aiuto anche ai parlamentari «e alcuni di loro sono intervenuti, on line, nel corso dei lavori del nostro Consiglio Nazionale dello scorso 15 dicembre», prosegue Alberti. «Per questi assurdi ritardi che riguardano, ovviamente, anche le annualità successive al 2016 che non sono state ancora riconosciute – sottolinea Alberti – ora non c’è nessuno al Ministero del Lavoro che si prende l’impegno di erogare questi fondi, aggiungendo che ciò accade persino in totale spregio della giustizia, dal momento che dopo aver fatto ricorso al Tar che ci ha dato ragione, nonostante ci siano ben due sentenze che dispongano di procedere in nostro favore all’erogazione dei saldi delle annualità 2017 e 2018, è ancora tutto in sospeso». Nessuna notizia, peraltro, si sa dell’anticipo del 2022 – prosegue l’appellodell’associazione – che, «sommato a tutti gli altri mancati riconoscimenti sta compromettendo la vita dell’Anmil e di tutta la sua rete che da 80 anni è l’unica associazione che si occupa della tutela delle vittime del lavoro». A causa di questa situazione è scattata la cassa integrazione «per tutti i dipendenti da due anni, costi che avremmo potuto sostenere se ci fossero stati erogati i pagamenti». A tutto questo, è non è poco, aggiunge Alberti, si aggiunge l’ulteriore rammarico che «nulla sia stato ancora fatto per recuperare le ingenti somme accreditate erroneamente in eccesso ad alcuni patronati, che ammontano ad oltre 20 milioni di euro, mentre per glialtri i mancati importi sono diventati debiti. Neppure le banche intendono più far fronte al rinnovo dei mutui che ci stanno ulteriormente danneggiando in termini di interessi. Ringraziamo tutti i parlamentari che in questi giorni difficili si stanno spendendo per farci avere risposte, non solo a parole ma con azioni concrete – conclude Alberti – convinti che non si può accettare che una gestione irresponsabile distrugga 80 anni di storia della nostra associazione». l

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