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Porto Garibaldi, in superstrada per ripulire le aree di emergenza, spuntano anche dei bidet

Katia Romagnoli
Porto Garibaldi, in superstrada per ripulire le aree di emergenza, spuntano anche dei bidet

Il grande impegno dei volontari della “Bulldozer Service”

28 dicembre 2023
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Porto Garibaldi Vacanze di Natale... a ripulire le piazzole per la sosta d’emergenza sulla superstrada dai rifiuti abbandonati da automobilisti e autotrasportatori. Sono 15, su ben 112 disseminate lungo il raccordo autostradale Ferrara–Porto Garibaldi, le aree di sosta bonificate, durante le festività natalizie dai volontari del gruppo Bulldozer Service, fondato da Lazzareno Poltronieri.

«Ultimamente abbiamo preso a cuore un grandissimo problema legato all’abbandono dei rifiuti nelle piazzole di sosta di emergenza di alcune strade. Siamo partiti dalla tangenziale Ovest di Ferrara – dichiara Lazzareno Poltronieri che, al di fuori dell’attività di volontariato è responsabile di manutenzione in una società del Petrolchimico – per poi ripulire tutte quelle della Cispadana e adesso stiamo cercando di ripulire le 112 sparse lungo la superstrada (andata e ritorno). Per ora siamo alla numero 15. Per portare a termine la bonifica di ogni piazzola – precisa Poltronieri – dobbiamo prima togliere le fitta vegetazione che le avvolge, appare così una vera e propria discarica accumulata negli anni: riemergono molti rifiuti che erano quasi già completamente interrati». L’inciviltà dilagante spinge tanti, convinti probabilmente di farla franca lungo il raccordo autostradale a sbarazzarsi di rifiuti anche ingombranti, come pannelli in legno, vecchi serramenti, sanitari da bagno, quali wc e bidet, ma non mancano prodotti potenzialmente pericolosi, come vecchie coperture in eternit, pneumatici.

«Troviamo veramente di tutto – spiega amareggiato il fondatore della Bulldozer Service – dai semplici rifiuti domestici, a quelli pericolosi, dalla carta catramata al cartongesso, sino all’amianto. Tantissimi sono, purtroppo, i pneumatici, anche da camion, moltissimi ingombranti, per non parlare di tutti i materiali legati alle varie ristrutturazioni, inerti, materiale elettrico anche oggetti provenienti dagli svuota cantine. Alla fine tagliamo pure l’erba e puliamo le caditoie stradali delle varie piazzole. Mettiamo in atto un vero intervento di manutenzione stradale».

L’impegno volontario del gruppo multietnico, perché costituito da cittadini di diverse nazionalità, è indubbiamente encomiabile, ma non è controbilanciato dalla collaborazione di tutti i fruitori della strada, né di tutte le istituzioni. Anas, ente proprietario della superstrada non ha fornito alcun supporto ai volontari, i quali, invece ricevono un sostegno costante da Hera e Clara, per quanto riguarda il recupero dei sacchi e la loro fornitura. I rifiuti rinvenuti non solo a bordo strada, ma anche lungo le scarpate, sino a quelli trascinati dal vento nei poderi coltivati, confinanti con la superstrada stessa, vengono tutti raccolti e differenziati dai volontari. Un contributo fattivo è assicurato anche dal parco del Delta del Po, dall’Amministrazione Provinciale, forze dell’ordine e da diverse amministrazioni comunali (Codigoro, Comacchio, Masi Torello e altre) e da numerosi gruppi e associazioni di volontariato che perseguono analoghe finalità. «Siamo denominati Bulldozer – conclude Poltronieri – perché dove sembra impossibile una bonifica noi proviamo a fare la differenza; la nostra più grande soddisfazione è il “minuto finale».

Un luogo che si presenta come una vera discarica, viene pulito a fondo, poi nel «minuto finale arriva la vera soddisfazione: constatando che il luogo è tornato pulito, la sensazione non ha prezzo. Lo spirito che ci anima è quello di dare il nostro piccolo contributo per un ambiente più pulito, fare la nostra piccola parte cercando di sensibilizzare il più possibile, come semplici cittadini, tutte le persone di buona volontà, dando il buon esempio e dimostrando che si può fare».

L “Bulldozer Service”, che è nata nel 2021, raccoglie e differenzia una media di 100mila chili di rifiuti l’anno e il più delle volte deve ripassare dopo 20 giorni da ogni bonifica, per mantenere pulite tutte le aree che ha prese in carico. l

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