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Smog, Ferrara maglia nera ma il 2023 è stato un anno “buono”

Stefano Ciervo
Smog, Ferrara maglia nera ma il 2023 è stato un anno “buono”

Il capoluogo estense è stato l’unico in Emilia-Romagna ad aver superato il limite europeo per le polveri sottili. Fino al 3 gennaio confermato lo stop ai Diesel Euro 5

01 gennaio 2024
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Ferrara Proprio all’ultimo il colpo di coda dello smog, senza il contributo dai botti di fine anno a partire dall’Incendio del Castello che incideranno su gennaio, ha aggiunto anche il 2023 alla lunga lista delle annate con qualità dell’aria pessima: Ferrara contribuisce insomma a mantenere viva la minaccia di una maxi-multa tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro all’Italia da parte dell’Unione Europea.

Nell’anno appena passato, tra l’altro, la città estense è l’unica in tutta l’Emilia Romagna, uno dei territori con l’aria più inquinata d’Europa, ad aver superato il limite europeo per le polveri sottili. Il poco invidiabile record è stato raggiunto proprio sul filo di lana, il 31 dicembre, con un valore di 70 µg al metro cubo di Pm10 nella centralina di controllo traffico di corso Isonzo (dati provvisori), che ha portato il computo annuo appunto a 36 sforamenti della soglia di 50 µg. Ferrara ha sforato sei giorni degli ultimi sette, e con questo rush finale ha staccato tutte le altre città capoluogo in regione: Rimini Flaminia si è fermato a 34, e già questa è una sorpresa visto che in Riviera di solito lo smog si ferma di meno; Modena e Reggio Emilia sono anche più sotto, a 32 giornate fuorilegge. Si tratta di valori avvicinati addirittura da altre centraline della provincia, con Cento a quota 25 e Villa Fulvia a 23. Particolarmente preoccupante è il dato puntuale di quest’ultimo rilevatore, che mostra come su 62 µg di micropolveri totale, ben 56 siano Pm2,5 ovvero il particolato ultrafine, molto pericoloso per la sua capacità di penetrare a fondo in tutti gli organi del corpo umano.
 

Paradossalmente, il 2023 è stato un anno tra i migliori dell’ultimo decennio per quanto riguarda la qualità dell’aria in città. A livello di giornate fuorilegge, infatti, bisogna tornare indietro fino al 2016 per trovare un dato così basso: anche in quel caso 36 sforamenti. Poi si annoverano i 41 giorni al di sopra dei limiti europei registrati nel 2018 e nel 2021, mentre il 2022 era andato decisamente peggio con 61 sforamenti. Il record di questo decennio sono comunque le 73 giornate fuorilegge registrate nel 2020, l’anno dei grandi blocchi Covid, che evidentemente hanno inciso meno del riscaldamento “pompato” più del solito perché le famiglie dovevano stare sempre a casa.


Il trend in miglioramento è “rivendicato” anche dall’amministrazione comunale, in particolare per l’applicazione di progetti tipo Air break, ma è sicuramente imputabile in buona parte all’adeguamento progressivo del parco auto alle normative ambientali europee: gli attuali Euro 5 inquinano molto meno delle auto più vecchie. 

Misure emergenziali confermate Intanto il nuovo anno inizia con la conferma delle restrizioni: in base alle previsioni di Arpae che indicano, per la città di Ferrara, il superamento della soglia di legge giornaliera di Pm10 nell'aria, resteranno in vigore anche nelle giornate di martedì 2 e  mercoledì 3 gennaio (prossimo giorno di controllo Arpae) le misure emergenziali già attive dal 28 dicembre scorso. Pertanto nella fascia oraria dalle 8,30 alle 18,30, alle limitazioni della circolazione già previste dal lunedì al venerdì, nell'area del centro abitato di Ferrara (escluse le strade “corridoio”), per i veicoli più inquinanti, si aggiungeranno quelle per i veicoli disele Euro 5 Gpl/Diesel o metano/diesel Euro 5. Previste anche ulteriori misure tra cui il divieto di combustione all'aperto e la riduzione delle temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati.