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Copparo, la famiglia di giostrai che lavora con un sorriso per Daniele

Davide Bonesi
Copparo, la famiglia di giostrai che lavora con un sorriso per Daniele

L’attività del nucleo copparese è iniziata prima dell’ultima guerra con Giovanni Bisi

03 gennaio 2024
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Copparo Dici Bisi, pensi alle giostre. Da sempre, da prima della Seconda Guerra Mondiale quando già per il divertimento c’era la famiglia Bisi, il padre Giovanni e il figlio Sergio con il loro spettacolo viaggiante. Poi ecco che nel dopoguerra arrivano il benessere, la voglia di stare

fuori, le fiere di paese e con esse aumenta la famiglia Bisi, sempre più numerosa grazie proprio a Sergio, che nel 1964 si sposa con Miles Colombo e la coppia decide di iniziare una nuova avventura. Sono loro a prendersi un autoscontro e intanto la famiglia cresce con la nascita dei figli Daniele, Daniela, e i gemelli Denis e Diego. Nel marzo del 1980 i Bisi si prendono anche il loro primo Tagadà, che nel 1985 hanno completamente rivoluzionato: all’epoca era uno dei più maestosi d’Italia e tutti ricordano come alla console di comando ci fosse il figlio Daniele. Il 3 gennaio per la famiglia Bisi è una data triste, perché 13 anni fa moriva a soli 46 anni Daniele, il quale aveva la sua famiglia e un figlio amatissimo. E dopo la sua prematura scomparsa sono stati

proprio i gemelli Denis e Diego a prendersi cura di Sebastiano, come fossero loro i padri, aiutandolo e seguendolo scrupolosamente, fino a farlo diventare "grande" e, soprattutto, indipendente. Di professione affitta tensostrutture, così come è curioso che Daniela abbia sposato un membro della famiglia Bacchiega, storici giostrai di Bergantino. E andato indietro con gli anni Franco Bisi sposò Federica Da Ronche, nipote di Gianni, altro componente di una storica famiglia di giostrai, ferrarese. «D’altronde per chi è di questo mondo è difficile sposarsi con persone che hanno una vita, diciamo normale», dicono in casa Bisi. Il ricordo Oggi, dunque, è un giorno speciale per i Bisi, che con il loro luna park vanno in tante città italiane e in questi giorni sono al parco Coletta, a Ferrara. «In ogni piazza che facciamo viene sempre fuori il nome di Daniele. Era stimato da tutti per la sua bontà e generosità e i bambini lo avevano soprannominato "il Re dei gonfiabili", un soprannome di cui andava fiero e orgoglioso. E quando se ne andò ai famigliari disse "Ricordatemi con il sorriso, ve lo meritate» ed è per questo che oggi, come accade ogni 3 gennaio dal 2011 a oggi in famiglia viene ricordato con grandi sorrisi. Il premio Lo scorso 11 dicembre il Comune di Ferrara ha voluto premiare le famiglie degli storici giostrai di Ferrara e provincia: Da Ronche, Catter, Bisi, Bongiovanni e Buian, tutti ferraresi, qualcuno con origine veneta, ciascuno a proseguire la tradizione partita con i bisnonni. Abbiamo già detto del matrimonio tra Franco Bisi e Federica Da Ronche: «Ci siamo conosciuti così - spiegava Franco -; gestiamo un autoscontro per bambini, abbiamo la roulotte alla Rivana. A Ferrara ci siamo sempre, però giriamo anche, siamo appena stati in Piemonte». E il sindaco Alan Fabbri li ha ringraziati: «Queste famiglie - sottolineava il primo cittadino di Ferrara - sono un valore inestimabile, portano gioia e divertimento. Hanno un ruolo cruciale nel tessuto economico e sociale». E oltre alle targhe consegnate in aula consigliare, è stata data la notizia dello stanziamento di 110.000 euro per realizzare un luna park permanente in area Rivana, attrazioni e abitazioni annesse. Il gesto Dei Bisi parlammo anche lo scorso marzo, in relazione alla fiera di San Giuseppe a Scandiano, nel Reggiano. La serata era finita, ma arrivarono all’ingresso un gruppo di disabili, accompagnati dalla Croce rossa di Scandiano: i ragazzi vedono il tagadà e l’autoscontro, vorrebbero salirci, ma è tutto chiuso. «Avevo appena chiuso e stavo per salire sulla moto per tornare a casa - racconta il gestore del tagadà Brian Restelli, membro della storica famiglia copparese -. Ma quando mi hanno fatto la richiesta di poter fare un giro non ci ho pensato due volte: nel giro di pochi minuti ho scoperto la giostra e rimesso in moto tutto». Ed ecco che i giovani disabili (una cinquantina, compresi i loro accompagnatori) sono saliti, poi anche sull’autoscontro, tante emozioni e divertimento, anche per i gestori, felici di cosa hanno fatto. Mentre un altro membro, Paolo Simonini, dalla pesca del cigno ha regalato pupazzetti ai ragazzi. Un gesto veramente stupendo.