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«Ecco la manta “Bella Ferrara". E sogno una mostra dedicata agli squali»

«Ecco la manta “Bella Ferrara". E sogno una mostra dedicata agli squali»

I progetti di Riccardo Sturla Avogadri. L’esemplare è stato identificato dall’esperto ferrarese di fauna marina. Corsi e immersioni tra Africa e le Maldive, faccia a faccia con specie esotiche

03 gennaio 2024
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Ferrara Muove le sue “ali” nell’acqua spostandosi tra le correnti calde delle Maldive. Ma porta un nome ispirato alla città degli Este: Bella Ferrara. È una manta avvistata e identificata il 12 novembre scorso da Riccardo Sturla Avogadri, il 53enne ferrarese noto per le sue immersioni “faccia a faccia” con gli squali. A loro ha dedicato una mostra itinerante, ospitata da diverse località in Italia, alcuni anni fa.

Ex pilota di aerei di linea e di vettori privati, da tempo vive a Boston e spesso, durante l’anno, si sposta fra il Sud Africa, il Mar Rosso, le Maldive e i Caraibi, dove tiene corsi e accompagna gli appassionati delle immersioni nelle acque abitate dagli squali, dalle mante e da altre esotiche specie di pesci.

«Intanto devo fare una precisazione – racconta – Da studi condotti alcuni anni fa è emerso che mante e mobule appartengono allo stesso genere e chi classifica le specie marine ha incluso la manta nel genere mobula. “Bella Ferrara” l’ho avvistata nei pressi di Fesdu Fahlu, Atollo Ari, il 12 novembre scorso. È un esemplare femmina mai identificato in precedenza ed è il quarto che ho registrato io. Ora esiste una scheda che riporta nome, foto, luogo e numero di avvistamenti, in pratica la “carta d’identità” della manta». L’organizzazione internazionale “Mantatrust” ha creato un archivio con i dati di questi pesci raccolti a fini scientifici per garantire la loro conservazione. «L’identificazione avviene attraverso le macchie scure che compaiono sul dorso dei ogni pesce – spiega Sturla Avogadri – Qualsiasi esemplare può essere distinto dagli altri proprio grazie al loro disegno e alla loro forma». Grazie alle schede e alle foto depositate in archivio si può risalire agli spostamenti di questi animali, «alcuni sono stati avvistati decine di volte. È un modo per acquisire informazioni utili per proteggerli».

Nuotare vicino a questi pesci non comporta particolari rischi per i sub, diverso è il discorso quando il soggetto da “incontrare”, fotografare etc. è uno squalo. Nelle ultime settimane sono stati riportati diversi casi di aggressioni, anche mortali, contro subacquei e bagnanti. «Certamente – osserva Sturla Avogadri – queste non sono immersioni da prendere alla leggera. Spesso vengono precedute da corsi in cui si spiega nei dettagli come bisogna comportarsi quando si scende in acque popolate da questi pesci. I modi per difendersi ci sono, bisogna conoscerli e muoversi con prudenza. Sono testimonial di un’azienda che produce le mute per immersioni, la Mares, e stiamo studiando alcune soluzioni che possono ulteriormente aumentare la sicurezza per chi intende provare questa esperienza». Chi si iscrive arriva dall’Italia (alcuni di questi appassionati seguono con una certa assiduità gli spostamenti dell’esperto ferrarese) e da molti altri Paesi. Al di là della fama di animali molto aggressivi, tramandata e rafforzata anche dal cinema, gli squali necessitano di protezione come altre specie di pesci e animali. «Sono infatti state indicate altre 77 specie da tutelare perché rischiano l’estinzione», ricorda Sturla Avogadri. Che da decenni raccoglie reperti, fossili, denti, ossa e altro, anche appartenenti a specie scomparse. «Compresa una mascella di megalodon, perché lo squalo gigante è esistito davvero, non è un’invenzione cinematografica», aggiunge l’esperto ferrarese.

Ma l’interesse di Riccardo Sturla Avogadri per questi pesci non si ferma all’aspetto strettamente fisico. «Il mio sogno – rivela – è allestire una grande mostra. Ho continuato a raccogliere materiale con cui si potrebbe realizzare un percorso per conoscere meglio questi pesci, ma anche far divertire i bambini e far capire agli adulti come vivono davvero gli squali, al di là della rappresentazione che se ne fa».

In uno spazio che mescola materiale didattico e ludico verrebbero esposti i pupazzetti antropomorfi della Mattel accanto, anche se in sale diverse, a giochi tematici di realtà virtuale, a squali veri conservati in formalina, vere mascelle ricostruite con l’innesto di denti – anch’essi veri – curato direttamente da Sturla Avogadri per restituire allo spettatore dimensioni e forma reali di un morso fra i più temuti del mondo. Nella sua ricerca pluridecennale il sub ferrarese ha potuto collezionare anche dispositivi tecnologici, compresi gli strumenti che si usano per la sicurezza personale. E centinaia di fumetti, libri, dvd, video-game, monete, poster, locandine, manifesti colorati, fotografie, anche choccanti. «Sto cercando luogo e finanziatori per allestire qualcosa di unico», annuncia l’ex pilota d’aerei ferrarese che da anni ha deciso di spostare l’interesse, anche professionale, sotto la superficie del mare. Fra pochi giorni rientrerà a Boston. «E fra qualche settimana tornerò a immergermi – annuncia – Chissà se dopo aver lasciato Ferrara incontrerò di nuovo la manta che porta in giro il nome della città». l

Gi.Ca.

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