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Ferrara, festa di San Silvestro nel mirino: «Folla, dj 17enne e niente casse»

Ferrara, festa di San Silvestro nel mirino: «Folla, dj 17enne e niente casse»

La segnalazione di un ferrarese alle autorità cittadine e alle forze dell’ordine: chieste verifiche su prescrizioni di sicurezza e modalità dei pagamenti

02 gennaio 2024
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Ferrara Le Autorità erano già a conoscenza dell’evento? Gli organizzatori avevano chiesto tutte le autorizzazioni? Ed erano state rilasciate? Le prescrizioni in materia di sicurezza sono state rispettate? Vuole vederci chiaro sulla festa di Capodanno nei locali del ristorante Liuzzo39 un ferrarese, il quale ha già segnalato l’evento alle autorità.

L’evento era stato pubblicizzato «su Whatsapp, su un gruppo creato appositamente e denominato “Capodanno 2024”, che all’1 gennaio 2024 contava 1.005 iscritti, aperto in linea di massima ai ragazzi degli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado con un’età indicativamente compresa tra i 14 e i 20 anni. Il costo dell’ingresso è stato fissato in 20 euro per i ragazzi e 15 euro per le ragazze, e avrebbe dovuto dar diritto all’accesso all’interno dell’area della festa, a un buffet e, per i maggiori di anni 16, a un drink omaggio. All’interno del locale è stato organizzato un servizio di guardaroba al costo di 2 euro per capo». Il diritto all’ingresso poteva essere acquistato solo tramite gli amministratori del gruppo: «Non è stata prevista la possibilità di acquistare il biglietto all’ingresso in quanto, come specificato nei messaggi di Whatsapp, “non ci sarà una cassa per entrare senza essere già in lista”». La sera del 31 lascia i figli all’esterno del locale, «in attesa di entrare si accalcavano in fila, per oltre 40 metri, circa 200 persone e molte altre sopraggiungevano. Il servizio di vigilanza all’ingresso inizialmente faceva entrare a ritmo lentissimo le persone, facendo ingrossare ulteriormente la fila, e successivamente, circa dalle 23.00, consentiva l’ingresso alle sole ragazze e solo sporadicamente ai ragazzi. Questa situazione ha causato un malumore generalizzato nell’utenza in attesa di entrare ed è stato solo un caso che non si sia verificato un turbamento dell’ordine e della sicurezza pubblica per tafferugli o malori tra le persone che si accalcavano». I figli sono entrati, «mi hanno riferito che all’ingresso del locale veniva eseguito un riscontro tramite pc portatile dei nominativi sulla lista di chi aveva pagato l’ingresso, ma non veniva consegnato nessun documento fiscale o biglietto equivalente e non era presente alcun registratore fiscale. Era effettivamente operativo un servizio di guardaroba, anche qui senza registratore fiscale, che funzionava mediante apposizione di adesivo circolare di colore rosso con un numero d’ordine scritto a penna sull’indumento consegnato e rilascio di identico adesivo con medesima numerazione al proprietario dell’indumento. Tale improvvisazione ha in seguito causato numerosi problemi nella riconsegna dei capi di vestiario agli effettivi proprietari, causando anche numerosi scambi. All’interno, il dj dell’evento era un ragazzo di 17 anni».

Da verificare «la presenza di un titolo di locazione da parte della proprietà agli organizzatori dell’evento, la correttezza dei pagamenti, la regolarità dei contratti e dei conseguenti pagamenti del personale di vigilanza, del dj, del personale in servizio al guardaroba e al bar, l’avvenuta comunicazione alla Siae dell’evento».

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