Ferrara, in skateboard lungo la Darsena: «Disciplina, passione e libertà»
Il movimento a Ferrara è composto da una novantina di giovani tra i 13 e i 24 anni. Un apprezzato punto di aggregazione in attesa del nuovo skatepark di via Caretti
Ferrara A chi non è mai capitato di camminare per strada e vedersi sfrecciare accanto una persona in skateboard, sentire il rumore delle ruote sull’asfalto o passeggiare in città e imbattersi in ragazzi alle prese con la propria “tavola” nell’ostinato tentativo di realizzare l’acrobazia (trick in gergo) più originale? Il mondo dello skateboarding appassiona persone da più di settant’anni e, oltre all’aspetto tecnico che ha permesso a questo sport di entrare a far parte delle Olimpiadi di Tokyo 2020, nasconde in sé una cultura e uno stile di vita underground legati all’anticonformismo e alla libera espressione individuale. Lo skateboarding si sviluppa nel contesto urbano, dove gli appassionati sfruttano i vari elementi architettonici (marciapiedi, scalinate, corrimani) per eseguire trick e combinazioni creative. Con la diffusione di questo sport, nelle città sono nati sempre più skatepark attrezzati di rampe e ringhiere per unire gli amanti della tavola a 4 ruote. Camminando per la nuova passerella ciclopedonale lungo il fiume di via Darsena, ecco che, all’altezza del parcheggio ex Mof, ci si troverà di fronte ad un piccolo ma praticissimo skatepark che accoglie ragazzi di tutte le età, anche bambini alle prese con le prime accelerate, curve e frenate. Questa sistemazione in via Darsena, però, non è la casa ufficiale degli skater ferraresi, una novantina circa dai 14 ai 24 anni di età. Infatti, lo skatepark adiacente al centro commerciale “Le Mura” in via Lanfranco Caretti, dove precedentemente si ritrovavano gli appassionati, è stato momentaneamente smantellato e trasferito sul fiume per permettere di realizzare il progetto di fattibilità tecnico-economica per l’ampliamento – che ha scatenato un’interpellanza presentata dal Pd sul mancato coinvolgimento dei residenti – e la riqualificazione dell’area riservata allo schettinaggio: l’investimento è pari a 440mila euro e i lavori dovrebbero partire ad inizio 2024.
«Quando ho del tempo libero a disposizione vengo sempre qua – racconta Federico, 23 anni, mentre si prende una pausa dai trick con la sua tavola –. Da quando hanno messo a posto la darsena abbiamo trasferito le rampe e finora nessuno ci ha cacciato. Bisognerà capire se i residenti e i passanti saranno d’accordo che la zona sia frequentata da skater. In passato abbiamo avuto problemi: in centro dà fastidio, soprattutto per il rumore».
Guardando da fuori i park cittadini emerge, più che il lato sportivo e agonistico, l’aspetto di aggregazione e indipendenza dello skateboarding: «Questo è uno sport di disciplina personale e di passione vera – spiega ancora Federico –: a questi livelli nessuno ti obbliga a praticarlo. Ma soprattutto è libertà e cultura: puoi andare ovunque e decidi tu quello che fai. È bello che ci siano luoghi in cui le persone siano completamente libere di esprimersi: troppo spesso si costruiscono piazze con una marea di restrizioni che finiscono per diventare spazi privi di originalità. Anche piazza Verdi è diventata una zona deputata alla “bevuta sul tavolino” e viene usata esclusivamente come decidono certe persone». La riqualificazione urbana, dunque, può dirsi veramente riuscita solo quando la libertà e la creatività degli individui entrano a vivere il paesaggio: è questo l’effetto degli skater, arricchire umanamente i luoghi. «Qui in Darsena prima non era frequentato da nessuno – conclude Federico – adesso invece le persone passano più volentieri». l
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