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Ferrara, Flag football e foto con saluti fascisti: «Golfieri estraneo, subito dissociato»

Alessandra Mura
Ferrara, Flag football e foto con saluti fascisti: «Golfieri estraneo, subito dissociato»

Aquile, il presidente Ferrandino: «Era lì soltanto come autista»

07 gennaio 2024
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Ferrara «Subito dopo aver visto quella foto, Andrea Golfieri contattò il consiglio federale per chiarire che lui non aveva nulla a che fare con quei comportamenti e che prendeva nettamente le distanze da quello che era successo».

A parlare è Alfredo Ferrandino, presidente delle società di Football americano Aquile Ferrara, mettendo i necessari punti fermi sullo scandalo della foto con saluti fascisti scattata lo scorso aprile su un pullman durante il rientro dal raduno della nazionale Under 17 di Flag Football, e nella quale compariva anche l’allenatore delle squadre giovanili delle Aquile. «Ma Golfieri – rimarca ancora Ferrandino – era presente solo come autista, non ha compiuto alcun gesto e si è immediatamente dissociato da quelle condotte. Lo ha chiarito immediatamente dopo l’evento, sottolineando che non aveva avuto nulla a che fare con quelle manifestazioni e che era un semplice accompagnatore». In seguito a quei fatti, va avanti Ferrandino, il consiglio federale aveva acquisito varie testimonianze da cui «è emersa l’estraneità di Golfieri dai fatti contestati, e lui ne è uscito senza macchia».

È invece ancora in corso il procedimento, per altri episodi collaterali, aperto dalla procura federale a carico di due giocatori minorenni delle giovanili estensi: «Su questo punto – dice ancora Ferrandino - non posso dire niente poiché c’è un procedimento ancora aperto. Mi sento però di dire che si tratta di ragazzi ancora molto giovani, in cui lo spirito di emulazione può aver giocato pessimi scherzi, e che dovranno capire i loro errori e meditare su quei comportamenti che la Fidaf (Federazione Italiana American Football) non è disposta a tollerare in nessun modo». L’unico colpevole, aggiunge, «è proprio la persona che in quella circostanza aveva la responsabilità di quei ragazzini, il team manager Francesco Caruso, nei confronti del quale la Federazione aveva disposto l’immediata sospensione applicando una multa. E alla scadenza del periodo di sospensione, Caruso si è dimesso».

Quello della foto con le braccia tese è uno degli elementi portati all’attenzione pubblica da un’inchiesta giornalistica di Repubblica sulle derive nostalgiche in vari club del flag football e del football americano. Il consiglio federale Fidaf, dopo la riunione del 3 gennaio scorso, attraverso il suo presidente Leoluca Orlando, «ha ribadito, all’unanimità dei presenti, massimo rigore nei riguardi di dirigenti Fidaf che assumano toni ed espressioni che esprimono intolleranza e il rifiuto a un dialogo sereno e di civile confronti. Confermo apprezzamento per la realtà Fidaf che condivide rifiuto e forte condanna nei riguardi del fascismo e di ogni violenza e discriminazione».

Da parte delle Aquile, conclude Ferrandino «c’è assoluta serenità. Oltre al fatto di condannare certe manifestazioni, va ricordato che lo sport non deve avere nulla a che fare con la politica, perché lo sport unisce. A Ferrara, come a Modena o a Bologna, abbiamo ragazzi di tutte le culture, paesi e religioni, per insegnare loro a crescere come uomini e imparare a rispettare se stessi e gli altri».l



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