La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Monopattini elettrici a Ferrara, sosta selvaggia e maleducazione

Monopattini elettrici a Ferrara, sosta selvaggia e maleducazione

Veicoli a noleggio abbandonati ovunque. Nanni (Pd): che errore il parcheggio libero

06 gennaio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Se gli utilizzatori dei monopattini elettrici si dimostrano in gran parte inconsapevoli delle norme che ne regolano la circolazione, a Ferrara il vero problema - per quel che riguarda i mezzi a noleggio - sono i parcheggi. O meglio, i non parcheggi. I due ruote elettrici spuntano dappertutto e si piazzano ovunque: sui marciapiedi (anche di traverso), davanti a porte e cancelli, negli angoli delle strade. Secondo il decreto ministeriale 229 del 2019 e della Circolare del ministero dell’Interno (Servizio polizia stradale) del 9 marzo 2020, i monopattini elettrici «potranno sostare negli stalli a loro riservati o in quelli riservati a velocipedi, ciclomotori e motocicli oppure, ove non espressamente vietato, a lato della strada, purché non costituiscano pericolo o intralcio alla circolazione e non siano in contrasto con le norme del codice della strada. Vietata la soste nella aree di parcheggio a pagamento e in quelle riservate ai residenti o altre categorie speciali».

A Ferrara il 90% dei monopattini elettrici a noleggio appartiene alla ditta franco olandese Dott, con una flotta di 400 mezzi che spesso dopo l’uso vengono lasciati in giro in spazi tutt’altro che appropriati. A sollevare il problema è il consigliere comunale del Pd Davide Nanni: la dotazione dei mezzi «recentemente rinnovata, è operativa a Ferrara dal 2021, quando la giunta Fabbri decise di appaltare i servizi di noleggio bici e monopattini elettrici a grandi operatori privati del settore». Oltre a cambiare la mobilità urbana, continua, la decisione «ha creato non pochi disagi e malumori tra i ferraresi, tra i rischi per la sicurezza stradale alle soste selvagge, con monopattini spesso abbandonati al centro di marciapiedi o in zone di sosta non consentita». In altre città italiane ed europee sono presenti stazioni di consegna obbligatoria ben segnalate». A Ferrara invece, prosegue Nanni, «s’è fatta la scelta opposta: il noleggio “a flusso libero”, ovvero con possibilità per gli utilizzatori di lasciare i mezzi in punti diversi da quelli di prelievo. Una scelta assai poco lungimirante perché ha totalmente deresponsabilizzato l’utenza, che non sa dove parcheggiare o lasciare il mezzo a fine corsa. Spesso nemmeno se ne preoccupa, dato che non vi sono aree sosta ben segnalate e, comunque, dovrebbero essere le compagnie stesse a recuperare i mezzi. Non è solo una questione di maleducazione e noncuranza, dunque, ma anche di scarsi controlli, mancate sanzioni e campagne di sensibilizzazione all’uso responsabile dei monopattini del tutto carenti. Pensiamo davvero che bastino due rider di Dott a recuperare centinaia di monopattini sparsi ovunque in città a ogni ora del giorno e della notte»?

È necessario ripensare il sistema di micromobilità condivisa, «nell’interesse dei ferraresi, non del solo profitto privato». Tanto più che a fine anno «il governo ha recepito la direttiva europea 2021/2118, che presto dovrebbe estendere ai monopattini elettrici l’obbligo di assicurazione, targa e casco per i conducenti», osserva Nanni, ricordando che dal 2020 è in vigore il Regolamento comunale sull’utilizzo dei monopattino, con norme e sanzioni ben precisi. Norme di cui spesso però, si diceva, gli utenti non sono consapevoli: «Ho comprato il monopattino due anni e mezzo fa, per andare al lavoro, e dunque lo uso sempre nelle ore diurne, ma ammetto che non sapevo che bisognasse usare i giubbotti catarifrangenti di sera. Quando ai parcheggi, il mio è un mezzo privato, e non lo lascio certo in giro: lo parcheggio a casa e nell’area apposita della mia ditta», dice un signore in via Garibaldi. In corso Giovecca Elena, 16 anni, spalanca gli occhi: «Casco obbligatorio? Io non l’ho mai usato», e fila via. In via Montebello un altro adulto confessa: «Limiti di velocità? Uso soprattutto il buonsenso, sulla base delle condizioni della strada». Il regolamento in ogni caso l«o si può consultare online ed è tuttora vigente, così come la normativa nazionale a cui rimanda - conclude Nanni - Perché nessuno sanziona i comportamenti scorretti»? l

© RIPRODUZIONE RISERVATA