La Nuova Ferrara

Ferrara

Sanità

Ferrara, odissea al Cau: «Tre ore per un tappo, ora andrò da un otorino»

Ferrara, odissea al Cau: «Tre ore per un tappo, ora andrò da un otorino»

Un utente protesta: «È successa la stessa cosa a un paziente col mal di denti»

09 gennaio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Tre ore d’attesa per un tappo di cerume e poi il rientro a casa con prescritta la stessa terapia «risultata inefficace nei giorni precedenti» e il consiglio di rivolgersi ad uno specialista. Stesso percorso per un altro paziente, affetto il questo caso da «dolore a un dente», anche lui tornato a casa con la prescrizione di un antinfiammatorio e un disinfettante orale e il mal di denti. Le segnalazioni arrivano da un lettore che ha accompagnato uno dei due pazienti, quello che lamentava una riduzione dell’udito, domenica scorsa al Cau di Ferrara, e che ha poi ha saputo anche dell’altro caso.

Entrambi i pazienti, spiega il lettore, lamentavano di «aver atteso un sacco di tempo senza risolvere il problema, contemplato però fra quelli per il quali è previsto il trattamento nei Cau», i nuovi Centri di Assistenza Urgenza creati dal Sistema sanitario regionale per ridurre la pressione sui pronto soccorso. Da oltre un anno queste strutture sono state aperte anche nel ferrarese, prima nel capoluogo (tra i primi ad attrezzarsi con una versione denominata Ambulatorio Abc, poi "evoluta", come scrive l’Asl, nel Cau), poi in altre Case della Salute (Comacchio, Portomaggiore, Copparo).L’affluenza è cresciuta piuttosto velocemente e alla fine dell’anno scorso è stato raggiunto un picco di pazienti, con oltre 800 accessi nei quattro Cau nei giorni a cavallo di San Silvestro a fronte di oltre 4mila registrati a novembre e dicembre. In molti casi per sindromi influenzali o simil-influenzali oppure piccoli traumi. Malesseri o altri problemi che si registravano anche ieri, ad esempio, nel Cau della Cittadella della Salute, in corso Giovecca, dove poco prima di mezzogiorno erano stati visitati una dozzina di pazienti.

«Il punto è che tra le motivazioni per cui ci si può rivolgere ai Cau – commenta il lettore - ci sono anche il mal di denti e il tappo di cerume. Non si tratta di prestazioni di emergenza, ma per quale motivo bisogna mettersi in lista d’attesa da un otorino o rivolgersi addirittura ad un centro privato, spendendo ovviamente una cifra consistente, a causa del fatto che l’ambulatorio pubblico non "tratta" realmente questa prestazione? Questo vale anche per il mal di denti: se questo problema viene indicato tra quelli di competenza del Cau perché poi si torna a casa con la prescrizione di un analgesico? Davvero di può parlare di "trattamento" in questi casi?». Il servizio è ormai piuttosto conosciuto e nel tempo ha anche ottenuto apprezzamenti da chi ha dovuto ricorrere alle cure dei medici, che provengono dalla Continuità assistenziale (ex Guardia medica). Le aziende sanitarie hanno inoltre esteso gli orari in tutte le strutture: a Ferrara è aperto tutti i giorni per 16 ore; quello di Portomaggiore, l’ultimo attivato, aperto per 6 ore, è stato oggetto di proteste per l’orario ridotto rispetto agli altri Cau della provincia. Qualche paziente, rimanendo sul tema, si rivolge ai Cau perché «non sono riuscito a trovare il mio medico di base. Non risponde». Questa è una lamentela non proprio rara. Tra le patologie trattate nel Cau di Ferrara, come indica un cartello esposto in sala d’aspetto, fotografato dall’utente (l’immagine è stata inviata al giornale), ci sono "mal di denti" , "dolore all’orecchio" e "riduzione dell’udito".