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Ferrara, bambini nel mirino dell’influenza: «E ci sono anche tanti casi gravi»

Ferrara, bambini nel mirino dell’influenza: «E ci sono anche tanti casi gravi»

La specialista Suppiej: «Ricoveri da sold out». Ancora polemica sui Cau

10 gennaio 2024
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Ferrara «Nella stagione invernale - spiega Agnese Suppiej, direttrice della Pediatria di Cona - le patologie respiratorie colpiscono anche i bambini: dal raffreddore, tracheite, faringite od otite, alle infezioni più allarmanti nei molto piccoli come la bronchiolite e le complicazioni con polmonite. Quest’anno stiamo assistendo a una numerosità di malattie infettive superiore alla norma nei bambini sotto i 5 anni, con anche dei picchi di età più bassi rispetto al passato». Nell’ospedale di Cona, nelle ultime settimane, prosegue la specialista, «abbiamo assistito ad una crescita notevole degli accessi in Pronto soccorso, con picchi di 90 accessi di pazienti in età pediatrica al giorno, e anche flusso continuo durante la notte, con un numero di ricoveri che hanno previsto l’occupazione di tutti i posti letto a disposizione, compresi alcuni posti messi a disposizione dalla chirurgia pediatrica», prosegue la specialista. Si registrano però anche accessi impropri «a causa di un eccesso di allarmismo da parte dei genitori. Portare un bambino sano o ammalato ma non grave in Pronto soccorso rappresenta un rischio concreto di essere infettato per il bambino stesso». Quest’anno si sta assistendo anche a un aggravamento dei casi. L’età si è abbassata: ci sono stati casi di bronchiolite in bambini al di sotto dei tre mesi o addirittura dei neonati. Altro fattore di rischio è la coinfezione di bronchiolite e influenza di tipo A, che rende il quadro clinico più severo e aumenta la degenza in termini di tempo.

«A partire da dicembre – spiega Franco Romagnoni, direttore del Dipartimento Cure Primarie Asl – a causa di Covid, influenza e altri virus respiratori, c’è stata una notevole pressione sul sistema sanitario: in primis per i medici di medicina generale e i Pronto Soccorso, ma anche per i Cau, dove si stanno trattando anche febbri e sintomi riconducibili a virus respiratori . Nei fine settimana lunghi delle festività la Continuità Assistenziale (l’ex Guardia medica) ha ricevuto più di un migliaio di telefonate al giorno. Nel solo Cau di San Rocco, negli ultimi giorni del 2023 sono stati registrati 80 accessi al giorno, e il 5 gennaio 70». La polemica sui Cau. L’Asl risponde all’articolo sulla mancanza di assistenza registrata per un tappo di cerume e per un mal di denti. «I Cau non rappresentano una modalità per avere approfondimenti diagnostici non urgenti o per bypassare il medico di famiglia - scrive l’Asl - Per quanto riguarda i problemi dentali, il medico del Cau può valutare la situazione, indirizzare verso il percorso di presa in carico più adeguato per l’utente e prescrivere, come risulta sia stato fatto, un farmaco per alleviare il dolore nel frattempo. Anche rispetto alle otalgie, il medico effettua una valutazione e valuta il percorso più adatto rispetto al caso specifico. Le prestazioni che vengono erogate nei Cau sono in corso di ulteriore implementazione, che sarà comunicata, così come gli orari di apertura».

La lunga attesa è dovuta all’afflusso elevato, replica l’Asl, con picchi di 80 accessi al giorno. Su l tema è intervenuto ieri il sindacalista della Fimmg (medici di famiglia), Claudio Casaroli, che rispetto alla difficoltà di incontrare il medico di famiglia lamentata da alcuni pazienti spiega: «Oggi ci sono molte più possibilità di poter contattare il proprio medico, come i messaggi telefonici o le e-mail. Inoltre ogni medico può arrivare ad aver 1.800 pazienti. Sono tanti. Credo che i Cau servano a poco, piuttosto condizioni migliori per i medici di famiglia e aumentare il numero di quelli in servizio». In Regione. Chiara Scaramagli, coordinatrice comunale di Fdi, sottolinea la difficoltà de i Cau «a sgravare i Pronto soccorso» e «un problema di organico inaccettabile». La situazione sarà segnalata alla referente di Fdi in Regione, Marta Evangelisti».