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Ferrara, Anselmo non scioglie la riserva come candidato sindaco

Giovanna Corrieri
Ferrara, Anselmo non scioglie la riserva come candidato sindaco

11 gennaio 2024
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Ferrara «In quale veste mi trovo qui? Di avvocato e per il futuro vedremo». Sulla bocca di tutti ormai come potenziale candidato del tavolo dell’Alternativa Fabio Anselmo non ha voluto sciogliere la riserva ieri sera, all’incontro pubblico “La pace e la libertà nascono dal rispetto dei diritti” promosso dall’europarlamentare grillina Sabrina Pignedoli, a cui ha partecipato anche la senatrice di Sinistra italiana Ilaria Cucchi collegata da remoto (la deputata M5s Stefania Ascari, attesa, era invece stata trattenuta in Commissione Giustizia). E da avvocato ha parlato del primo tema affrontato, il Cpr: «Hotspot, Cpr, significano violazione dei diritti umani, un orrore non compatibile con stati democratici – ha detto Anselmo – Situazione da lager, li chiamano detenuti ma si è là indipendentemente dall’aver compiuto reati e tutto questo è terribile. Il Cpr calpesta qualunque norma di diritto, sono luoghi di tortura e business: dietro la costruzione di un Cpr ci sono interessi economici legati a lobby rappresentate nel parlamento italiano. Si specula sulla vita e i diritti delle persone, è inconcepibile poter lavorare e costruire una società migliore e parlare di sviluppo sociale quando ciò accade nell’indifferenza generale. Recentemente 68 donne nigeriane sono state ristrette dentro un Cpr. Perché? Erano solo vittime di tratta, e noi che ci occupiamo di Codice rosso le mettiamo dentro senza motivo. Il Cpr calpesta ogni diritto, è uno schiaccia sassi, una ruspa». Sul tema «scomodo che non porta voti ma che va seguito» è intervenuta anche Ilaria Cucchi, che quei luoghi ha visitato, a partire dal Cpr di Roma: «Sono peggio delle carceri i Cpr su cui procedono le inchieste, di recente anche a Piacenza. Si parla di trattamenti disumani, malagestione, abuso di psicofarmaci». Il focus della serata è stato sui diritti civili e la libertà, si è parlato anche del caso di Julian Assange, di libertà di stampa, e della guerra israelo-palestinese («non si può uccidere tutti perché in mezzo ci sono i terroristi ma si è arrivati a questo perché per decenni l’occidente è stato zitto per interessi che vanno ben al di là del conflitto fra due popoli», ha detto Pignedoli), con riferimento poi a tutte le guerre compresa quella russo-ucraina, fino appunto all’annunciata apertura del Cpr, il Centro permanenza rimpatri a Ferrara, che anche per il Movimento Cinque Stelle è una sorta di campo di concentramento in cui saranno detenuti gli stranieri senza permesso di soggiorno che non necessariamente hanno commesso reati. Ieri nella sala gremita dell’hotel Carlton erano presenti tra gli altri alcuni esponenti del Pd, dal segretario comunale Alessandro Talmelli al consigliere Francesco Colaiacovo, Anna Ferraresi (Gm), Kiwan Kiwan (La Sinistra), Stefania Soriani (Rifondazione Comunista).