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Ferrara, neo mamma segue anche i fratellini: «Serve papà: deve uscire di galera»

Davide Bonesi
Ferrara, neo mamma segue anche i fratellini: «Serve papà: deve uscire di galera»

L’uomo in carcere per alcune truffe, la ragazza chiede una detenzione speciale

14 gennaio 2024
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Ferrara Era stato uno dei casi di minori allontanati che più aveva colpito l’opinione pubblica. La vicenda era partita nel marzo del 2019, quando un padre ferrarese venne ricoverato d’urgenza all’ospedale per un infarto. L’uomo, oltre ad avere due figli maggiorenni, ne aveva altri due, piccoli, nati dal rapporto con una giovane donna di nazionalità straniera. Nell’occasione del ricovero, la donna prima prelevò i soldi dalla carta di credito dell’uomo, poi gli inviò un messaggio Whatsapp dicendo che se ne sarebbe andata via con i bimbi e non sarebbe più tornata. L’uomo, non senza fatica, assistito dall’avvocato Monica Malagutti è riuscito a riavere i due bambini, mentre della madre naturale non si hanno più notizie. Fin qui tutto bene, ma lo scorso settembre l’uomo è finito in carcere per un cumulo di pena legato a una serie di truffe compiute in precedenza e per le quali è atteso da ulteriori processi. Così i due minori sono seguiti con amore da una delle figlie maggiorenni, la quale però da poche settimane è diventata a sua volta mamma e ora non sa come fare a gestire la situazione. «Ho anche un problema di salute, per questo ho bisogno di una mano, che può darmi solo mio padre - ci racconta la figlia -. Fra l’altro, il più piccolo dei miei due fratellini da quando non c’è più papà non sta bene, come relazionato da una pediatra, che richiede la detenzione domiciliare speciale per permettere a papà di stare con loro».

Si tratta di un caso limite, che vede la figlia e l’avvocato del truffatore impegnate da giorni per cercare di trovare una soluzione. Nella settimana appena conclusa hanno anche incontrato il magistrato di sorveglianza, Ezio Romano, a cui la figlia ha scritto in novembre la lettera che pubblichiamo qui sotto. «È stato molto gentile con noi, ma per la legge in questo momento mio padre non ha speranza di tornare a casa con permessi speciali o per brevi periodi. In effetti, anche parlando col magistrato abbiamo capito che c’è disparità di trattamento fra uomini e donne, se in carcere ci fosse la madre dei miei fratellini adesso sarebbe già a casa con loro».

«Ci sono anche altri procedimenti in corso - conferma il legale -, ma è lecito chiedere una forma speciale di detenzione visti gli strani comportamenti del figlio più piccolo, certificati da una specialista. In marzo avremo la prossima udienza nella quale chiederemo un incidente di esecuzione, così da poter chiedere uno sconto di pena di sei mesi e farlo scendere sotto i quattro anni di detenzione per poter uscire dal carcere con la formula dell’affidamento in prova». A tal proposito, avvocato e figlia hanno già contattato don Domenico Bedin, che si è detto disponibile a trovare un incarico al padre, per dare maggior forza alla richiesta di affidamento in prova».

In tutto questo, è indiscutibile sottolineare il grande impegno della sorella nei confronti dei due bambini, ulteriormente aggravato dal fatto che lei non vive in città ma in provincia e tutti i giorni deve farsi avanti e indietro con Ferrara per portare i fratellini nelle rispettive scuole. «È bravissima - conferma l’avvocato Malagutti -, sta dando il massimo e con tanto amore, ma è indiscutibile che abbia bisogno di un aiuto e in assenza della madre naturale che si è ormai disinteressata ai figli, l’unico che può prendersi cura di loro è proprio il padre».

«Avere papà a casa significherebbe per me non solo avere la fetta di quell’uomo che mi spetta di diritto naturale, ma la sicurezza che qualcuno riesca effettivamente a prendersi cura dei miei fratelli» scrive la figlia nella lettera inviata al magistrato