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Saletta, hotel di lusso mai aperto e poi vandalizzato finisce all’asta

Davide Bonesi
Saletta, hotel di lusso mai aperto e poi vandalizzato finisce all’asta

Nel 2001 era pronto ma l’Olos restò un sogno

17 gennaio 2024
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Saletta Prima doveva essere una struttura (di lusso) per anziani, poi il cambio in corsa (non senza polemiche in consiglio comunale a Copparo) e hotel (sempre di lusso) con un occhio alla Berco. Ma la struttura mai ha aperto e dopo oltre vent’anni di abbandono e cambi di proprietà finisce all’asta e chissà che quell’edificio preda di ladri, vandali e pure inquilini non possa rinascere. Siamo a Saletta, in via Carlo Alberto dalla Chiesa, nella zona artigianale (o quello che resta) . L’hotel Olos era stato costruito dall’imprenditore locale Gianni Pontini, poi fallito e purtroppo anche deceduto. Nel novembre 2001, ad apertura ormai imminente, ci fu la presentazione alla stampa. La Nuova Ferrara lo raccontava così: “Disposto su due piani, il piano terra dell’hotel Olos ha la forma di una grande “acca”, dove sui quattro elementi sono posizionate le camere (55), alle quali si aggiungono al primo piano sette junior suite e cinque grandi suite per un totale di 135 posti letto. Al primo piano è anche sistemato il ristorante (con privè), il centro benessere e due enormi terrazze attrezzate con bar. Massima attenzione è stata prestata all’ambiente, che deve rappresentare un valore aggiunto per il cliente. Tanto che l’albergo sarà dotato di un percorso vita per il jogging e sarà collegato alla pista ciclabile Destra Po. La struttura è stata realizzata seguendo i dettami della bioarchitettura: grande uso di legnami, alberature e giardini, uso di materiali ecocompatibili, atossici e anallergici, completamente a norma e certificati”. A completare il tutto la pista per l’atterraggio dell’elicottero, erano infatti gli anni in cui Berco sponsorizzava il Gran premio di Formula 1 a Imola e i vertici dovevano arrivare sulla pista in tempi brevi, evitando il traffico.

Lo sfascio

L’hotel però non aprì e subito dopo poche settimane iniziarono gli atti vandalici, i furti di rame e nel tempo sono state segnalate più volte persone che vi trovavano riparo, anche in considerazione del fatto che attorno ci sono poche abitazioni e alcune attività commerciali, gran parte ormai chiuse. «Gli atti vandalici qui ci sono sempre stati - racconta un residente -, il tetto è di fatto crollato e di intero è rimasto ben poco. Le persone qui vengono anche solo a divertirsi a buttare giù altri pezzi di tetto, qualcuno interverrà solamente se accadrà un incidente. Inoltre, lo scorso anno era stata la disponibilità di tagliare il verde cresciuto in modo incontrollato, con animali che vi trovano riparo e arrivano poi agli edifici vicini. Ma nessuno rispose a questa proposta e così è rimasto tutto così».

Nel 2014 il fotografo Devis Vezzaro, ideatore del progetto poi associazione “I luoghi dell’abbandono”, fece tappa a Saletta per documentare lo sfacelo della struttura (la storia si trova ancora sul sito www.lanuovaferrara.it) e alcuni anni dopo, nel 2017, l’allora sindaco Nicola Rossi a fronte delle proteste dei residenti al nostro quotidiano disse queste parole: «Come amministrazione siamo disposti ad accompagnare qualunque progetto di riqualificazione proposto da privati, perché il sito, così com’è oggi, è un problema per noi e per la frazione di Saletta».

L’epilogo

E, in effetti, dopo il fallimento di Pontini (titolare di un’azienda di abbigliamento sportivo) ci sono stati altri proprietari, gli ultimi dei quali hanno dei creditori e così l’immobile è stato pignorato e messo all’asta con una importante specificità: non è possibile un cambio d’uso.

L’asta senza incanto (l’offerta va presentata in busta chiusa) è stata fissata al Tribunale di Ferrara venerdì 26 maggio alle 11, con prezzo base di 509mila euro e offerta minima di 381.750 euro (ovvero il 25% in meno rispetto al prezzo base). Il termine per presentare domanda è giovedì 25 gennaio alle 12, con apertura buste il giorno successivo, appunto alle 11.

Nei dati dell’avviso di vendita viene spiegato che si tratta di lotto unico, fabbricato indipendente, precedentemente destinato ad albergo/villaggio turistico e attualmente dichiarato come “Unità collabente F/2” (costruzione inidonea a utilizzazioni produttive di reddito a causa dell’accentuato livello di degrado), oltre ad area urbana e terreni limitrofi di proprietà esclusiva. Fra le avvertenze viene poi precisato che la vendita è a corpo e non a misura, per cui eventuali differenze di misura non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennizzo o riduzione del prezzo. In caso di mancata vendita entro 18 mesi il fascicolo sarà rimesso in mano al giudice. «Ma chi investe una somma simile per poi aggiungere chissà quante altre migliaia di euro per la sistemazione qui a Saletta?» ci dice ancora il residente. Chissà...