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Mesola, Jody Arveda: calcio e medicina. «Sì, ho seguito le mie passioni»

Mesola, Jody Arveda: calcio e medicina. «Sì, ho seguito le mie passioni»

Classe 1990, gli inizi col tennis e poi l’addio. Così il pallone entra appieno nella sua vita

18 gennaio 2024
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Bosco Mesola Medico e calciatore, forse... non filosofo. Non stiamo parlando di Socrates, giocatore brasiliano degli anni Ottanta che da studente di medicina dimostrò che si poteva anche giocare a calcio a grandi livelli e conseguire la laurea.

Stiamo invece parlando di Jody Arveda, calciatore ferrarese, classe 1990, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha intrapreso l’attività di medico estetico.

Il racconto «Ho iniziato a giocare a calcio a 14 anni – svela Arveda –, prima praticavo tennis, ma l’ho trovato troppo stressante. Sono stato primo in Emilia Romagna, campione master regionale Under 14 nel 2004. Era una sera di ottobre, ero appena diventato uno dei più forti giovani tennisti emiliano romagnoli e mi resi conto che non volevo più continuare. La domenica dopo ho giocato a calcio, a Francolino (sono di Boara) nelle giovanili allenate da mister Labardi. Lì è nato l’amore per il calcio, facevo l’attaccante».

Era un Francolino “affiliato Giacomense” e proprio quest’ultima società credette nelle potenzialità del giovane Arveda (66 gol nelle giovanili). Erano gli anni della serie D di mister Benuzzi e del Vagnati giocatore. La squadra vinceva il campionato e si aprivano le porte dei professionisti, che però non avrebbero puntato su Arveda. «Volevo giocare in prima squadra, mentre la Giacomense mi propose la Juniores; feci le valigie e andai alla Copparese di mister Mastrocinque come fuoriquota».

Nonostante gli ottimi risultati e il secondo posto in Eccellenza, la carriera di Arveda era di nuovo in bilico. «Avevo 19 anni, per studiare decisi di fermarmi col calcio a undici e proseguire col calcio a 5 nel Kaos del presidente Calzolari. Fu un’esperienza breve, durai solo sei mesi in A1 perché non mi sentivo nel posto giusto».

Il cambio A quel punto il pensiero di Arveda si sposta alla carriera in ambito medico. «Volevo fare Economia a Ferrara, ma avevo un’altra spinta perché i miei sono entrambi medici. Per spirito di rivincita provai a entrare a Medicina e ci riuscii con grande soddisfazione, anche dei miei genitori».

Sistemata la carriera universitaria, si torna a parlare di calcio e così arriva la Portuense in Prima categoria. «Era la Portuense di Chicco Buriani, ma ero da poco entrato a Medicina e quindi decisi di lasciare Portomaggiore nel dicembre 2010».

Fra tornei e apparizioni comunque convincenti, Arveda lascia il segno come giocatore, ma si sta preparando alla sua seconda vita da medico.

«L’attività ospedaliera non faceva per me, l’esempio di mio padre dermatologo mi spinse invece a scegliere una carriera simile. Dopo la laurea feci un master in medicina estetica: era un settore nuovo e in forte espansione».

L’avventura iniziò in salita, arrivò il Covid e il primo giorno in ambulatorio si presentò un solo paziente. «Ho iniziato a gennaio 2020 nelle sedi di Ferrara al centro medico Venere in via Visconti, e di Bosco Mesola nello stesso studio di mio padre. All’epoca però – dice ancora Arveda – ricevevo anche in un ambulatorio a Comacchio dove accadde un episodio particolare: era marzo 2020, pieno periodo Covid, quel giorno su cinque pazienti se ne presentò uno soltanto. Poi però lavorai tantissimo, la gente voleva quel momento per avere una parvenza di pace».

Il racconto si sposta quindi ai giorni nostri. «Oggi le cose stanno andando bene, mi sono ampliato, ho una segretaria (Giorgia) e una collega (Alix Boukhezer) per i trattamenti corpo, io mi sono specializzato nei trattamenti viso in particolare nella profiloplastica per andare a creare le corrette proporzioni appunto del viso: rinofiller, filler labbra e filler mento«.

La novità grossa si chiama Arveda Medical Studios. «È un progetto nato dall’idea mia e di mio fratello, che prevede di unire le nostre competenze».

Il fratello è una “vecchia” conoscenza del calcio a 5 ferrarese (ex Kaos Ferrara tra B e C, classe 1986), Niki Arveda, che lavora nello stesso ambito professionale e gioca assieme a Jody a padel. «Mio fratello è specializzato in ortodonzia, assieme vogliamo fare un poliambulatorio estetico per il benessere psicofisico delle persone che copra viso, corpo, nutrizione, dermatologia, ortodonzia, igiene dentale, logopedia e osteopatia infantile. Speriamo di aprire nel 2025».

La passione per lo sport non è mai passata a Jody Arveda, che continua a giocare sia a padel/racchettoni che a calcio negli Amatori dell’Atletico Ugo Costa con i quali ha vinto nel 2022, da protagonista, il titolo di campione provinciale. Perché nell’olimpo oggi è meglio sfoggiare anche un bel profilo greco. l

Corrado Magnoni

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