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Pesaro capitale della cultura, Anselmo: “Per Ferrara occasione mancata”

Stefano Ciervo
Pesaro capitale della cultura, Anselmo: “Per Ferrara occasione mancata”

L’avvocato al sindaco Fabbri: “Solo Monsterland e sagre, passi indietro”

21 gennaio 2024
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Ferrara Ha assistito all’intera cerimonia per il lancio di Pesaro città della cultura 2024 seduto in platea, riprendendo anche le strette di mano del presidente Sergio Mattarella, compreso quella alla compagna senatrice Ilaria Cucchi. La giornata memorabile della città marchigiana, «terra alla quale sono comunque legato, mi ha fatto piacere essere invitato», a Fabio Anselmo ha però fatalmente suscitato qualche pensiero poco confortante su Ferrara. È così tra i temi che il potenziale candidato del centrosinistra allargato mette in campo in questa fase di pre-campagna elettorale da ieri c’è anche il mancato ottenimento di una vetrina simile a quella pesarese anche per Ferrara, come pure era stato ipotizzato a più riprese durante la corsa di Alan Fabbri a sindaco di Ferrara, e poi nei primi anni dell’attuale consiliatura.

L’affondo

Fabio Anselmo in queste settimane che precedono la sua ancora non ufficializzata candidatura, seleziona con cura gli argomenti su cui intervenire. «Però è inevitabile paragonare il percorso fatto in questi da Pesaro e dal suo sindaco Ricci, del quale mi sento molto fiero, con quello di Ferrara. La nostra città partiva da una posizione nemmeno paragonabile, dal punto di vista del patrimonio architettonico, artistico, storico e appunto culturale, ma Pesaro ha dimostrato con questa candidatura riuscita di esserle passata davanti - è il ragionamento dell’avvocato - Me la sto guardando in questi giorni, quella marchigiana è una città vivace, piena di giovani, in trasformazione, che accoglie oggi con grande slancio il presidente Mattarella e propone un calendario di eventi davvero di grande qualità. Ferrara con cosa ha risposto in questi anni? Monsterland, la fiera della birra, le sagre di paese. Siamo scivolati in basso, la nostra immagine è quella di una città di vecchi».

Sulla mancata candidatura Anselmo parla di «occasione persa, lungo un’intera consiliatura, anche perché era stata indicata come un obiettivo da parte della giunta Fabbri».

Per rigirare il coltello nella piaga si può annotare come il ministro Sangiuliano, da tempo poco in sintonia con il sottosegretario Vittorio Sgarbi, ieri abbia tessuto le lodi di Pesaro, ricordando come la candidatura sia nata «anni fa, quando il sindaco Ricci, durante una passeggiata notturna, me la propose». E stesso Ricci ha rimarcato lo spirito di quest’anno speciale, «la cultura della nostra terra è anche bellezza della cura, di chi si prende cura dei più deboli, dei fragili, degli ultimi. L’Italia non è solo delle grandi città, in questo momento storico va ricucita e non differenziata».

Il resto

Dopo il Cpa e i grandi eventi «non è tutto oro quel che luccica, e verifichiamo bene come vengono finanziati», Anselmo lancia questo terzo tema verso la campagna elettorale. Che si auspica, non veda l’uso massiccio dello “shitstorming” social da parte dei sostenitori di Fabbri, come accaduto nei giorni scorsi nei confronti del consigliere ex Sardina di Bologna, Mattia Santori, proprio sui grandi eventi: «Mi auguro, caro sindaco, che saprà prendere le distanze da questo odio sociale scatenato su Santori, visto che lei stesso ha dichiarato pubblicamente, riferendosi alle sue opposizioni, di essere sensibile a questo tema» ha scritto sui social.