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Ferrara, il “test” dei 30 Km/h fra semafori e strisce: pochi secondi in più

Stefano Balboni
Ferrara, il “test” dei 30 Km/h fra semafori e strisce: pochi secondi in più

Lo psicologo Stohr: «L’applicazione dei limiti sia ragionata»

22 gennaio 2024
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Ferrara Cinque metri al secondo di differenza che fanno discutere. Una differenza davvero contenuta, quella tra i 50 chilometri l’ora (13,88 metri al secondo) e i 30 orari corrispondenti a poco più di 8 metri al secondo.

Abbiamo percorso il tratto dai “4s” alla rotonda di via Pomposa, fino a piazzale San Giovanni ai 30 chilometri orari, poi invertita la marcia siamo tornati ai “4s” mantenendo una condotta rispettosa della sicurezza e raggiungendo in alcuni casi i 50 orari. I 30 chilometri orari in Giovecca hanno creato qualche malumore da chi, provenendo da dietro ha sorpassato, peraltro in modo inopportuno oltrepassando la linea di margine e bloccandosi poi al semaforo rosso. Raggiunta la prospettiva il tratto di strada è stato percorso in 2 minuti e 18 secondi. Da piazzale delle Medaglie d’Oro dritto fino alla rotatoria di via Pomposa, poi a sinistra per via Caldirolo sono serviti altri 3 minuti e 28 secondi per arrivare in piazzale San Giovanni. 5 minuti e 46 secondi percorsi in seconda marcia, con qualche “strombazzamento” (di clacson) soprattutto in via Caldirolo dove solitamente è possibile superare i 30 orari in maniera abbastanza sicura. Lo stesso tratto percorso ai 50 orari ha registrato un abbassamento di tempi di circa un minuto nel tratto di via Caldirolo, dove il raggiungimento della velocità massima consentita è stato interrotto dalla presenza della rotatoria posta all’incrocio con via Gaetano Turchi. La presenza di semafori e di numerosi attraversamenti pedonali lungo corso Giovecca non ha permesso di toccare nuovamente i 50 orari in condizioni di sicurezza. Al termine la differenza tra l’andata ai 30 orari e il ritorno (con il limite fissato ai 50) dei circa due chilometri e mezzo è rimasta contenuta in poco più di 30 secondi. «Sono favorevole ai 30 orari se vengono rispettati, ma vanno inseriti in un contesto urbano di strade residenziali» spiega Siegfried Stohr, psicologo e amministratore delegato della prima scuola di guida sicura in Italia. «L’applicazione dei limiti di velocità deve essere progressiva e ragionata in funzione appunto del tipo di strada» conclude Stohr, evidenziando l’aspetto della sicurezza quale «equilibrio mentale fatto di comportamenti adeguati alle reali situazioni del traffico e di conoscenze».