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Il caso

Ferrara, travolse con l’auto due ragazzini: il pirata stava usando il cellulare

Daniele Oppo
Ferrara, travolse con l’auto due ragazzini: il pirata stava usando il cellulare

Nell’incidente morì il 16enne Manuel Ntube e rimase ferito il suo amico

25 gennaio 2024
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Ferrara La procura ha chiuso le indagini sulla morte di Manuel Lorenzo Ntube, il giovane di 16 anni deceduto il 30 novembre 2022 dopo essere stato investito da un’automobile sulla Sp15, in via Pomposa. A inizio settimana è stato notificato l’avviso di chiusura indagini (il “415 bis”) al conducente della Nissan Qashqai che lo travolse mentre pedalava al buio insieme al suo amico Edoardo Azzolini, che rimase ferito in maniera molto grave. Il sostituto procuratore Ciro Alberto Savino contesta il reato di omicidio stradale aggravato per essere fuggito dopo l’incidente e di non aver adempiuto all’obbligo di prestare assistenza alle persone ferite. Si presentò solo tre ore dopo al comando della Polizia locale “Terre Estensi”, ponendo così fine alla caccia al pirata della strada avviata immediatamente dopo il terribile incidente. L’uomo, un ferrarese di 38 anni, è difeso dall’avvocata Monica Tartari, coadiuvata dal collega Carlo Bergamasco.

Secondo la ricostruzione della procura, il 38enne percorreva via Pomposa in direzione Denore, alla velocità di 85 km/h, quindici in più del limite vigente in quel tratto di strada e in ogni caso non conforme alle norme di prudenza, vista l’assenza di illuminazione nella via. Secondo la procura l’uomo stava anche usando lo smartphone mentre era alla guida, tra le 21.52 e le 22, fino al momento in cui si è verificato l’incidente, limitando così i propri tempi di reazione: nella sostanza, sarebbe stato distratto e non avrebbe così notato la presenza dei ragazzi o comunque non è riuscito a evitarli.

In questo modo ha tamponato le due bici, quella di Ntube e quella di Azzolini, che viaggiavano sul margine destro della strada, nella medesima direzione di marcia della Nissan Qashqai.

Ai due giovane è attribuito però un concorso di colpa nel verificarsi dell’incidente, perché erano entrambi privi di dispositivi sia di illuminazione efficienti sia di indumenti retroriflettenti per segnalare la loro presenza in strada. Per questo motivo, peraltro, a gennaio dell’anno scorso Azzolini è stato anche multato per 26 euro dalla Polizia locale: un atto dovuto, stante l’acclarata e mai negata violazione delle norme del codice della strada, che però suonò come una beffa per la famiglia. Ntube, che aveva 16 anni, è morto sul colpo, mentre il suo amico, di un anno più grande, ha subito lesioni molto gravi che lo hanno tenuto a lungo in ospedale: arrivo al Sant’Anna in coma, aveva subito la perforazione di un polmone e la frattura delle gambe.

Il dolore per la scomparsa di Ntube è stato da subito molto grande. Studiava all’istituto Einaudi di Ferrara dove l’anno scorso è stata scoperta una targa in sua memoria del cortile della scuola, dove ci sono i campi da gioco. Era una giovane promessa del calcio, militava nell’Under 17 del Padova. Sua madre e suo fratello sono assistiti dall’avvocata Clarissa Finotto di Venezia, mentre Azzolini, rappresentato dai genitori, è assistito dall’avvocato Saverio Stano.