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A Rero marciapiedi da rifare: «Chi passa qui rischia grosso»

Fabio Terminali
A Rero marciapiedi da rifare: «Chi passa qui rischia grosso»

Il paese va in cerca di manutenzione, anche se sulla piazza si è lavorato. Problemi pure nella vicina Roncodigà: erba alta e vegetazione rampicante

26 gennaio 2024
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Rero-Roncodigà In tutto meno di 500 anime, due paesi che emergono appena tra le campagne e l’impianto della Stogit per lo stoccaggio del gas. Siamo solo a un paio di chilometri da Tresigallo, tuttavia Rero e la “gemellina” Roncodigà sembrano eterne periferie distanti da qualsiasi centro gravitazionale.

L’arredo urbano lascia a desiderare, andrebbe decisamente aggiornato, la manutenzione ordinaria rafforzata. Niente di poi troppo diverso rispetto ad altre piccole comunità, ci mancherebbe altro. Senza sottovalutare, va detto, che le casse comunali (Tresignana, in questo caso) di certo non traboccano di soldi che aspettano solamente di essere spesi.

Durante un giro per Rero, comunque, non si può fare a meno di notare marciapiedi sbrecciati su cui spuntano erbacce, manti stradali degradati inframezzati da buche. In questo senso, via S. Giuliano, la strada che porta al cimitero, è significativa. Meglio adocchiare bene dove si mettono i piedi, altrimenti il rischio è ruzzolare. L’architettura metafisica di Tresigallo è decisamente altrove e dire che Rero è citata in alcuni documenti pontifici attorno all’anno 870 e negli Statuta Ferrariae del 1287. Poco può però il passato contro un presente offuscato. Proseguendo su via S. Giuliano verso la piazza, sulla sinistra, c’è un edificio in abbandono con il piazzalino dominato da erba rinsecchita: il cartello “proprietà privata” assomiglia a uno spaventapasseri.

Problemi anche in via Brighenti e in via Masiera, con i marciapiedi malmessi proprio davanti alle abitazioni private. «Da me uscire con la macchina è un problema – racconta Marianna Fonsatti, che risiede sulla provinciale che porta verso Migliarino –. Stanno emergendo dei ferri, quelli che mettono sotto l’asfalto durante i lavori, e sono pericolosi per chi passa. E se buco una gomma, poi chi la paga? Ho segnalato ai vigili urbani, ma è cambiato poco o nulla. Senza parlare delle pozzanghere che si formano dopo la pioggia. Rero è un paese abbandonato».

Marciapiedi rifatti di recente (di un nero fresco rilucente) sono quelli della fermata della corriera, a lato della provinciale. A due passi c’è la piazza Libertà. Il vialetto tra l’erba è stato rimesso a posto, ma tanto c’è da fare: vicino alle poste c’è uno sbrego da far paura. «Comunque – dice la barista Beatrice Marescotti – l’attenzione dell’amministrazione non manca, qui sono stati risolti i problemi dell’illuminazione. Certo, stiamo parlando di un paese dormitorio. Piuttosto la Provincia dovrebbe pensare alla segnaletica da rifare».

A Rero c’è poi l’Ex Farmacia, uno stabile storico restaurato anni fa con fondi regionali: in programmazione il Comune ha una manutenzione straordinaria da 50mila euro. L’obiettivo sarebbe utilizzarlo per l’ospitalità dei turisti, ma il progetto fin qui non è mai decollato.

Passando a Roncodigà, è Cristina Bocchi Pazzi a segnalare «marciapiedi davanti alle abitazioni distrutti, inagibili, ma anche erba alta e cumuli di foglie nei viali, vegetazione rampicante che infesta le case degli abitanti». Di recente l’amministrazione comunale, come recita il Dup appena approvato, è intervenuta in via Pelagallo per la risoluzione degli annosi problemi di allagamenti con il posizionamento di due caditoie e la rifilatura di due dissuasori che impedivano il deflusso delle acque in caso di forti precipitazioni. Così come a Roncodigà si è provveduto alla manutenzione della zona sportiva, con il livellamento del campo di calcio che ora potrà essere messo a bando per l’utilizzo. Resta però quel cartello di località tutto storto: racconta tanto anche se non tutto, l’immagine è quel che è. l