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Carnevale di Cento, Manservisi: «Pronti a dare spettacolo»

Georges Savignac
Carnevale di Cento, Manservisi: «Pronti a dare spettacolo»

L’organizzatore: «Lavoriamo per migliorarci sempre». Domenica 28 gennaio inizia la festa

27 gennaio 2024
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Cento Conto alla rovescia per l’inizio dell’edizione 2024 del carnevale. Un appuntamento atteso dai centesi e dai tanti turisti che non vedono l’ora di godersi la sfilata dei carri allegorici. In vista della prima domenica di festa abbiamo intervistato Riccardo Manservisi pilastro, insieme al padre Ivano, della manifestazione.

Siete pronti per questa nuova edizione del Cento Carnevale d’Europa?

«Sì, siamo carichi. Sono mesi che lavoriamo con impegno per migliorare l’evento. Ormai siamo arrivati alla 34ª edizione e il 2023 è stato un successo; perciò siamo ripartiti anche per questa edizione da ciò che di buono è stato fatto, senza però voler smettere di migliorare. I carri poi hanno raggiunto un livello qualitativo altissimo e se possibile quest’anno hanno fatto anche uno scatto in più. La battaglia per il primo posto sarà veramente, non scontata, ma di fuoco, sarà veramente sul dettaglio».

Com’è migliorata negli ultimi anni la Manservisi Eventi?

«Sicuramente nell’organizzazione interna. Abbiamo dovuto tenere il passo coi tempi, dalla burocrazia della commissione Pubblico spettacolo, alla sicurezza che ha avuto una rivoluzione copernicana negli ultimi 10 anni. Già essere tra gli eventi che si realizzano ancora, è un successo; perché due terzi degli eventi in Italia non sono più stati fatti dopo il decreto Gabrielli ed esserci in grande stile, è un motivo di grande orgoglio, anche se non ci si deve adagiare sugli allori».

In questa edizione avremo come ospiti Tanani e i Gemelli Diversi, è difficile avere ospiti di peso sul palco?

«Si, perché non è solo una questione di cachet e di compensi, ma è una questione di poter convincere un certo tipo di artisti, che sono in voga in quel particolare momento, a venire in un piccolo centro. Qua siamo fuori dai grandi centri cittadini standard, come Bologna, Milano o Roma, senza contare che siamo in periodo Sanremo; portare grandi cantanti qui, non è facile, ci si arriva solo con le relazioni e i rapporti umani. Anche se non è facile, ci riusciamo sempre».

Quanto influisce il nome Cento carnevale d’Europa nel richiamare gli ospiti?

«Tantissimo. Quello che fa piacere è che ormai lo conoscono tutti ed è determinante. Durante delle trattative coi manager, ci hanno risposto che gli artisti erano disposti a venire proprio perché sapevano che l’organizzazione è professionale e di successo. Sanno che il nome è già riconosciuto e conoscono molto bene la manifestazione, quindi possono esibirsi qui con molta tranquillità».

C’è stata una grande crescita di pubblico dopo lo stop dettato da Covid, prevedete un flusso di turisti sempre maggiore?

«Si lavora ovviamente per quello, utilizzando tutti i canali di comunicazione possibile. Lavoriamo coi travel blogger, con i social media manager ed i circuiti fino adesso toccati meno; con investimenti sempre più importanti, cerchiamo di far conoscere ed attirare un sempre maggior numero di persone».

Però i canali turistici, cioè quelli che richiamano i famosi camperisti, le comitive, funzionano ancora?

«Sì, funzionano molto bene. Abbiamo ottimi numeri, anche sugli abbonamenti e sulle prevendite. Dunque i vecchi canali che resistono bene, vengono aggiunti ai nuovi canali, per portare nuova linfa alla manifestazione».

Tra le novità di questa edizione c’è il secondo palco, perché avete scelto di destinarlo a Ivano Manservisi?

«Perché l’anno scorso sono emerse alcune tematiche legate alla grande affluenza. Con così tante persone, nascono delle difficoltà a fruire della manifestazione a 360 gradi anche al di fuori della piazza. Abbiamo pensato che anche il passaggio dei carri, dovesse essere un momento di grande impatto lungo tutto il corso, anche alla Rocca. Si tratta di un investimento importante, organizzato insieme a Radio Bruno. Si chiamerà il "Franciosi stage", con il suo ledwall ci sarà la Kinder, ci sarà gettito, coreografie e spettacolo anche delle società carnevalesche. Con Ivano ci saranno Maria Silvia Gentile e Paolo Zampino».

Per lo spettacolo finale, cosa prevede?

«Il testamento ed il rogo di Tasi sono intoccabili. Le nuove generazioni, o le persone che vengono da lontano, non capiscono bene il dialetto, però essendo la nostra tradizione, noi la preserviamo e la tuteliamo».