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La tragedia

Gorino, malore fatale mentre è in bicicletta. Tentano di salvarlo, ma non ce la fa

Gorino, malore fatale mentre è in bicicletta. Tentano di salvarlo, ma non ce la fa

La vittima è Otto Marangoni, 64enne muratore in pensione

28 gennaio 2024
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Gorino Muore colto da un malore improvviso un 64enne di Gorino, Otto Marangoni, muratore in pensione, dopo esser finito con la bici nella scarpata che affianca la strada provinciale 27. In suo soccorso erano immediatamente intervenuti un automobilista di passaggio e tre concittadini, allertati sul cellulare dal Dae Responder, l’applicazione fondamentale per agire tempestivamente, in caso di arresto cardiaco.

È successo ieri pomeriggio, domenica 28 gennaio, attorno alle 15.30, quanto Marangoni, in sella alla sua mountain bike, stava rientrando nell’abitazione di via Bonello, la strada provinciale che collega Goro a Gorino, dove viveva con l’anziano padre Oclide di 92 anni. A un certo punto la bici ha inforcato la traiettoria della scarpata, posta a lato della banchina stradale e il 64enne è rimasto esanime e incosciente sull’erba. Per primo, un automobilista di passaggio, dopo essersi fermato e dopo aver chiamato il 118, si è attivato per praticare il massaggio cardiaco.

Nel frattempo, un altro gorese di passaggio è stato indirizzato verso la sede del Copego (Consorzio Pescatori di Goro), dove ha recuperato, in fretta e furia, il defibrillatore collocato a una parete. In pochissimi minuti si sono ritrovati sul posto due donne di Goro e un ragazzo di Gorino, tutti addestrati a mettere in atto le manovre di rianimazione cardipolmonare, abilitati grazie a un corso apposito di primo soccorso (Blsd). Nel frattempo sono poi giunte anche l’ambulanza di Bosco Mesola, l’automedica dell’ospedale del Delta e una pattuglia di carabinieri della stazione di Mesola.

Per più di un’ora si sono protratte le operazioni di soccorso, tanto con l’uso del defibrillatore, quanto con il massaggio cardiaco. Una volta stabilizzato e intubato, Otto Marangoni è stato trasportato in ambulanza, con codice di massima gravità, al pronto soccorso dell’ospedale del Delta, dove, purtroppo, è spirato. Il 64enne era reduce da due recenti interventi chirurgici e stava seguendo una terapia oncologica che lo aveva debilitato. Saranno gli accertamenti autoptici a stabilire la causa del sopraggiunto decesso.

«Sono molto orgogliosa dell’intervento compiuto dai miei tre concittadini, perché non è sempre facile intervenire in circostanze così gravi e delicate – afferma la sindaca di Goro Marika Bugnoli – ; pure io ho partecipato a questo corso, ma avere il sangue freddo a intervenire nella realtà da parte di persone che svolgono professioni non sanitarie non è certamente semplice. Li ringrazio. Sono stati straordinari. L’amministrazione comunale ha acquistato undici defibrillatori e li ha distribuiti sul territorio. Al corso di primo soccorso hanno partecipato più di 200 cittadini di Goro e Gorino e sono un numero notevole per una popolazione di poco più di 3.400 abitanti».

La situazione purtroppo, come si è detto, è precipitata quando Marangoni si trovava al pronto soccorso.

Annalisa Beltrami, promotrice con l’ex sindaco Diego Viviani e con l’attuale sindaca Marika Bugnoli del corso di primo soccorso, è una dei tre goresi intervenuti immediatamente sul posto. «Da quando abbiamo ottenuto l’abilitazione all’uso del defibrillatore è la prima volta che capita di intervenire. È suonata l’allerta sul cellulare e abbiamo dovuto confermare la disponibilità a intervenire, perché eravamo in un raggio di pochi chilometri. Ero in casa, in pigiama, con la famiglia, ma non ho esitato ad accorrere, infilandomi il giaccone e correndo a recuperare il defibrillatore, che si trova in piazza a Goro. L’idea del corso è nata dopo che mio marito e che l’amica Samuela Zanellato sono stati salvati proprio grazie all’uso del defibrillatore, uno strumento salvavita fondamentale».

Katia Romagnoli

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