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Ferrara, da Sinistra italiana fino a +Europa: l’alternativa si schiera con Zonari

Daniele Oppo
Ferrara, da Sinistra italiana fino a +Europa: l’alternativa si schiera con Zonari

I partiti si uniscono ai civici de La Comune, Zamorani: «Col Pd aria greve e pesante». Golinelli (Si): «Qui mi sento a casa». L’appoggio anche dell’ex sindaco Sateriale

29 gennaio 2024
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Ferrara Metodo, partecipazione. Se ci sono due parole che permeano la candidatura a sindaca di Ferrara di Anna Zonari, sono queste due. Sia come elementi caratterizzanti del modo con il quale il gruppo La Comune intende gestire la cosa pubblica, sia come elementi caratterizzanti la rottura del Tavolo dell’alternativa, dove è rimasto solo il Pd con i suoi satelliti a sostenere Fabio Anselmo. Già, perché Zonari verrà sostenuta da Sinistra Italiana, Europa Verde, +Europa e Psi, i cui rappresentanti ieri mattina hanno partecipato all’assemblea tenutasi nella sala macchine di Spazio Grisù, dove Zonari si è ufficialmente presentata. «Il tema di come facciamo a prendere le decisioni è fondamentale, è nevralgico - dice Zonari -. La candidatura di Laura Calafà e il suo sottrarsi al "campo di battaglia" ha dimostrato cosa succede quando non c’è trasparenza dei criteri per fare le scelte: si generano conflitti e malumori ed è quello che è accaduto al Tavolo dell’alternativa. Non ha semplificato il contesto, ha creato divisioni, grandi incertezze, tormenti e indecisione». Zonari ha raccontato di come il padre le abbia rimproverato di aver fatto una cattiva scelta ad accettare la candidatura, ma la sua risposta è netta: «L’autoresponsabilità è fondamentale, non possiamo sempre pensare che sia qualcun altro a portare avanti le cose a cui noi pensiamo». E va fatto insieme: «Non sono una candidata con il modello dell’uomo o della donna sola al comando, sono cresciuta nei gruppi. Mi candido per eleggere una donna a sindaca dopo 65 anni di soli uomini». C’è anche un "quasi programma", non completo proprio perché va definito insieme, con gli alleati e con i cittadini.

Ci sono però già dei punti fondamentali: decarbonizzazione, beni comuni («acqua e gestione dei rifiuti vanno ripubblicizzati e va spento uno dei due inceneritori»), democrazia partecipativa, cultura in tutte le sue forme ( «basta alla privatizzazione degli spazi pubblici, agli scempi come quelli del parco urbano»), diritti e welfare di comunità per una «città sicura a misura delle fragilità».Una visione sposata, di fatto, dalla maggioranza degli ex partecipanti al Tavolo dell’alternativa. Per Mario Zamorani (+Europa) «Zonari ci ha offerto l’opportunità di tornare a respirare aria fresca: abbiamo partecipato a tanti incontri guidati dal Pd dove c’era una aria greve e pesante, si respirava l’arroganza paradossale del potere privo di potere». Gianni Squarzandi del Psi ha osservato come il centrosinistra si sia distaccato dalle persone nel corso del tempo: «Nel 2019 le elezioni le abbiamo perse noi, non le ha vinte Alan Fabbri.

Bisogna cogliere i bisogni della gente». «Qui mi sento a casa», ha detto Sergio Golinelli, fresco di conferma a segretario di SI, alla platea di partecipanti, qualche decina di persone, molte legate ai gruppi di partecipazione cittadini. «Il tavolo ha fallito, soprattutto quando ha dovuto affrontare il tema del candidato ed è un problema di come si prendono le decisioni». Golinelli però è molto chiaro: «Non c’è un unità formale, ma c’è un’unità di interessi per cambiare l’amministrazione». Per cui, quella elettorale, sarà una «campagna amichevole» e «se si andrà al secondo turno, faremo di tutto per convogliare i nostri voti a chi ne ha presi di più». Il giovanissimo Besio ha annunciato l’appoggio dei Verdi, da poco rinati a Ferrara, al progetto. «Sostenibilità» è la sfida da affrontare. La chiosa "politica" finale è arrivata dall’ex sindaco Gaetano Sateriale, che vede nel civismo l’elemento che riempie il vuoto lasciato dalla crisi di rappresentatività dei partiti di sinistra. Una citazione di Papa Francesco: «In un incontro ci ha detto: dovete ascoltare le persone, ma dopo non ditegli quello che pensavate prima di averle ascoltate. Per me è un undicesimo comandamento»