La Nuova Ferrara

Ferrara

Il lutto

Renazzo piange l’amato Piven «Macellaio forte come un leone»

Davide Bonesi
Renazzo piange l’amato Piven «Macellaio forte come un leone»

Daniele Parmeggiani aveva 50 anni, da 12 gestiva la salumeria. Lascia moglie e figli Il ricordo del collega: «Mai visto nessuno lavorare così, anche i giorni di festa»

30 gennaio 2024
3 MINUTI DI LETTURA







Renazzo Nel giro di pochi minuti sono stati decine fino ad arrivare a centinaia i messaggi di cordoglio per Daniele Parmeggiani, per tutti “Al Piven”. «In tanti neppure sanno il suo vero nome, per tutti era Al Piven», dice chi lo conosce. Ma quando ieri la notizia della sua morte per un male incurabile, a soli 50 anni, si è sparsa, in pochi minuti a Cento lo sapevano tutti. D’altronde il renazzese Parmeggiani era molto conosciuto, di professione era macellaio, prima per la nota ditta Negrini, poi la decisione di lavorare in proprio, acquisendo dodici anni fa la macelleria in centro al paese, via di Renazzo, diventata subito “Salumeria dal Piven”.

«Era una forza della natura - ci racconta l’ormai ottantenne Gregorio Fortini, che dopo 35 anni di attività ha ceduto la macelleria proprio a Parmeggiani -, mai visto nessuno lavorare così tanto. Era bravissimo, un leone, un vero campione in questo lavoro. Io lo aiutavo, un paio di giorni la settimana, soprattutto per preparare le porchette, una sua specialità. Aveva una forza incredibile, spostava quintali di carne e lavorava sempre, a Natale, a Pasqua, la domenica, a casa delle famiglie che preparavano i salami, per aiutare le feste nei paesi. Poi era anche simpatico, appena entrava al bar si iniziava a ridere. Un personaggio dentro e fuori».

E oltre ai tanti messaggi di chi lo conosceva, il cordoglio arriva anche dall’amministrazione comunale centese, in particolare dal vicesindaco Vito Salatiello, renazzese doc: «Siamo vicini al dolore della famiglia e degli amici di Daniele Parmeggiani, per la sua prematura scomparsa. Commerciante apprezzato e conosciuto da moltissimi anni, un punto di riferimento della comunità di Renazzo che piange per questa grave perdita».

La malattia Il 50enne lascia la moglie, i figli, i genitori, la suocera, gli zii, la nonna, i nipoti e tutti gli altri parenti. La malattia è apparsa la prima volta lo scorso giugno, tanto da costringere Parmeggiani a chiudere la macelleria. Ma dopo alcuni mesi di terapie era tornato al lavoro e sembrava tutto a posto, ma poco prima di Natale si è nuovamente aggravato e ieri mattina è venuto a mancare all’ospedale di Cento.

Parmeggiani era poi una persona che viveva a tutto tondo la propria comunità, così lo si poteva trovare nel bar a scambiare due chiacchiere con gli amici o ad aiutare le associazioni del territorio durante le loro feste. Poi era anche un donatore di sangue per la Fidas di Renazzo e, infatti, in occasione di una delle tradizionali premiazioni per i donatori più fedeli, aveva ricevuto la Medaglia d’oro. «Condoglianze alla famiglia. Siamo profondamente addolorati», scrivono da Fidas Renazzo Odv.

L’ultimo saluto è fissato per venerdì, partendo dalla camera mortuaria dell’ospedale di Cento per la chiesa di Renazzo, dove alle 15 sarà celebrata la santa messa, poi la cremazione a Ferrara. In suo ricordo i familiari anziché fiori gradiscono offerte per la parrocchia di Renazzo, l’ultimo regalo di Daniele al suo paese.