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Ferrara, più utenti per il Cau. Ma molti cittadini non sanno che c’è

Ferrara, più utenti per il Cau. Ma molti cittadini non sanno che c’è

Gli utenti in sala d'attesa: «Occorreva in città un servizio così». Da lunedì apertura 24 ore su 24

02 febbraio 2024
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Ferrara Il picco dell’influenza è ormai alle spalle, come i grandi numeri di dicembre e gennaio, quando decine di persone, fino a 80 pazienti al giorno, hanno avuto come riferimento per i loro problemi sanitari il “Cau” (Centro di assistenza all’urgenza) della Cittadella della Salute di corso Giovecca. Spesso per disturbi respiratori legati ai virus in circolazione in queste settimane oppure per malesseri e traumi di lieve entità. Ieri verso le 16, otto ore prima della chiusura del servizio, i pazienti visitati dai medici in turno erano stati una trentina. Per molti era il primo accesso.

Nonostante le informazioni pubblicate dai giornali e dai siti internet, compresi quelli delle aziende sanitarie, sono ancora molti i cittadini che non conoscono l’attività di questo servizio o che ne hanno appreso l’esistenza solo di recente. Spesso da amici, conoscenti o parenti, magari attraverso una risposta veloce ricevuta al bar. Eppure il “Cau”, istituito nel 2022 nella Casa della Salute di Ferrara come Ambulatorio Abc e da qualche mese ribattezzato, è il pilastro - ad accesso diretto, cioè senza necessita di prenotazione – dell’ultima riforma del Sistema sanitario regionale concepita con l’obiettivo di ridurre in modo significativo la pressione sui Pronto soccorso.

Ieri pomeriggio molti pazienti in attesa in ambulatorio hanno confermato di avere saputo della sua esistenza dalla rete di rapporti personali o da informazioni raccolte da internet (giornali compresi) piuttosto di recente. Il servizio ha già ricevuto in passato apprezzamenti dall’utenza e anche qualche critica ma i numeri in rapida crescita (dal 26 settembre 2022 sono stati 10.800 gli accessi a Ferrara) indicano che è ritenuto più comodo e accessibile rispetto al Pronto soccorso. Chi aspettava una visita ieri pomeriggio concordava su un punto: «Di questo servizio c’era assoluto bisogno in città».

Tra i pazienti in attesa, soprattutto persone anziane con manifestazioni dolorose o esito di traumatismi. Un papà, che accompagnava la figlia di 10 anni, ha appreso lì che in quell’ambulatorio non vengono trattati minori e si è diretto quindi verso il Sant’Anna. Il Pronto soccorso non viene più considerato un’alternativa a causa dei lunghi tempi di attesa per i codici lievi. E i medici di base spesso richiedono una prenotazione che «può arrivare per il giorno dopo o per il giorno stesso ma anche dopo 5 giorni», come spiegava una signora giunta al “Cau” per un dolore alla schiena. Da lunedì 5 febbraio l’apertura sarà prolungata fino a coprire giorno e notte 24 ore su 24 (settore 19) con queste modalità: dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 19 si accede dall'ingresso in corso Giovecca n. 203 o da Rampari S. Rocco n. 15; dalle ore 19 alle 8 accesso da corso Giovecca n. 199. Sabato dalle ore 8 alle 14 accesso da corso Giovecca n. 203 o da Rampari S. Rocco; dalle ore 14 alle 8 si entra da corso Giovecca n. 199. Domenica e nei giorni festivi, sempre giorno e notte, si accede dall'ingresso del servizio di Continuità assistenziale/Guardia medica in corso Giovecca n. 199.

Al “Cau” si possono eseguire esami di laboratorio, terapie endovenose, esami radiologici su prescrizione del medico in servizio. L’Asl sottolinea che «non è un Pronto soccorso e nemmeno un Punto di primo intervento, così come non è prevista assistenza pediatrica e ginecologica». Una osservazione importante perché in ambulatorio si sono presentati anche pazienti con patologie molto gravi, come l’infarto (questi utenti vengono reindirizzati a Cona). L’Asl ricorda che nella provincia ferrarese sono presenti quattro “Cau”: oltre a quello di Cittadella San Rocco sono attivi i Cau nelle Case della Comunità di Comacchio (aperto dalle ore 8 alle 20), a Copparo (aperto dalle ore 8 alle 20) e a Portomaggiore (aperto dalle ore 8 alle 14). l

Gi.Ca.

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