La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Ferrara, picchiata e violentata: quattro mesi di angoscia

Alessandra Mura
Ferrara, picchiata e violentata: quattro mesi di angoscia

L’uomo è finito in carcere, giovedì era stato condannato per una vicenda simile

04 febbraio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Solo tre giorni fa era stato condannato a due anni e mezzo per stalking e lesioni ai danni di una badante cinquantenne, che lo aveva accusato anche di aver preteso da lei rapporti sessuali contro la sua volontà. Ma per l’uomo, un 57enne residente a Ferrara, i problemi giudiziari non sono finiti. Venerdì è finito in carcere per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale continuata, per una vicenda che per molti aspetti ricorda quella che gli ha già procurato una condanna in primo grado. E che vede come vittima una persona particolarmente fragile e seguita già da diverso tempo dai servizi sociali. Si tratta di una donna di 49 anni, trasferita da poco nel Ferrarese. Per sua sventura va a vivere in un’abitazione attigua a quella di colui che per quattro mesi diventerà il suo aguzzino. I due si conoscono come vicini di casa, ma dopo i primi giorni di frequentazione il loro rapporto cambia e l’uomo, approfittando della sua condizione particolarmente indifesa, la rende presto succube, così come aveva soggiogato la badante parte offesa nel processo che si è concluso giovedì. Il copione in parte sembra così ripetersi: da agosto e per i successivi quattro mesi della loro relazione, la 49enne precipita in una spirale di umiliazioni, violenze fisica e psicologica e profonda angoscia. L’uomo si rivela ossessivo, pretende di avere pieno controllo su di lei, e sono liti continue che spesso degenerano dalla violenza verbale alle percosse. Basta un niente perché lui alzi le mani: e sono schiaffi in faccia, maltrattamenti, esplosioni di rabbia e costrizioni a subire rapporti sessuali non desiderati. Abusi continui, a cui la donna non riesce a ribellarsi direttamente, ma a cui reagisce lanciando comunque segnali di disagio, implicite richieste di aiuto che incontrano l’attenzione delle persone che le vogliono bene, e diventano la sua salvezza. I suoi familiari, ma anche i servizi sociali che da tempo l’avevano presa in carico, capiscono subito che qualcosa non va, e non sottovalutano i sintomi di un malessere crescente che emergono dal suo comportamento. Convincono così la donna ad aprirsi, e di fronte alla gravità della situazione non esitano a rivolgersi ai carabinieri per segnalare quanto stava accadendo. Le successive indagini coordinate dalla procura hanno consentito di raccogliere a carico dell’uomo elementi che hanno convinto il giudice per le indagini preliminari a disporre un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato eseguito ieri dai carabinieri; l’uomo è stato portato nel carcere "Costantino Satta" di Ferrara con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale continuata. Per la vittima, la fine di un incubo.