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La tragedia

Camper in fiamme a Ferrara, madre e figlio carbonizzati

Camper in fiamme a Ferrara, madre e figlio carbonizzati

Fuga di gas, le vittime intossicate senza via di scampo

07 febbraio 2024
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Ferrara Un camper in fiamme in una zona isolata del grande parcheggio che separa lo store Decathlon da via Ferraresi. Un vecchio mezzo di colore bianco, con una targa che risale a qualche decennio fa (SP le lettere iniziali, quelle della provincia di La Spezia), abbandonato e avvolto dal fuoco nella propaggine dell’area di sosta più vicina alla strada che collega via Veneziani e il polo universitario di via Saragat. È iniziata così, da quelle fiamme che si alzavano nel buio, l’indagine che dovrà chiarire cos’è successo dentro quel camper dove, hanno appurato al primo ingresso i vigili del fuoco, c’erano due corpi di persone completamente carbonizzati.

La ricostruzione

All’inizio non si escludeva alcuna ipotesi, poi quella delle cause fortuite ha preso corpo con il passare della serata: la presenza nel camper di due bombole di gas trovate mezze piene dai vigili del fuoco ha concentrato i "sospetti" su una fuga di gas, appunto, in grado d’intossicato le due persone intente a cucinare qualcosa con il fornellino, tanto da ucciderle, o quantomeno dal rendere impossibile la loro fuga una volta scoppiato l’incendio. Anche le fiamme, in questo scenario, sarebbero state scatenate dalla saturazione dell’ambiente con il gas che poi avrebbe provocato pure delle vere e proprie esplosioni. In tarda serata si stava tentando di raggiungere delle certezze sull’identità dei due deceduti: si tratterebbe di madre e figlio, italiani, ma non ferraresi. La Squadra mobile è risalita fino all’identità del proprietario, dovrebbe trattarsi di uno dei due deceduti. I due corpi si trovavano vicini, nella parte centrale del camper, dove è individuata la zona riposo; una delle fiancate risulta quasi sventrata, come se appunto un’esplosione più forte delle altre avesse piegato le lamiere verso l’estero. E questa ricostruzione combacia con le testimonianze di alcune persone che in quei momenti erano all’interno di Decathlon. Minuto dopo minuto

L’allarme lo ha dato verso le 18.30 un operatore in servizio nel grande magazzino di articoli sportivi. «C’era il fuoco che usciva dal camper mentre si sentivano piccoli scoppi che arrivavano sempre da lì, dal luogo dell’incendio», ha raccontato ieri sera. Subito dopo, la partenza di due automezzi dalla vicina caserma dei pompieri, in via Verga. Sono stati loro a domare le fiamme che avevano ormai divorato la struttura interna del mezzo e in parte la carrozzeria. Una mezz’oretta più tardi l’azione ignifuga dello schiumogeno ha consentito agli operatori di avvicinarsi al veicolo e di entrare per verificare l’eventuale presenza di persone a bordo. Mentre dalla parte retrostante del camper si alzava ancora del fumo, chi è entrato nell’abitacolo si è accorto che oltre a oggetti e arredi bruciati, nel relitto carbonizzato si poteva notare qualcosa che richiamava la possibile presenza di resti umani. Solo un sospetto all’inizio, perché l’azione del fuoco ha mescolato e ammassato cenere, plastica bruciata e qualsiasi altro materiale distrutto dal rogo creando un cumulo annerito e informe in parte ricoperto dalla capote del veicolo, collassata. A quel punto l’intervento si è fermato in attesa dell’autorizzazione del magistrato, indispensabile per rimuovere i resti della combustione da un luogo che avrebbe potuto essere sede di un reato. La zona è stata recintata col nastro bianco e rosso, sul posto sono stati chiamati anche gli operatori del 118 che però non hanno potuto sciogliere, a causa delle condizioni lasciate dal fuoco, i dubbi sull’eventuale presenza di cadaveri. È stata quindi richiesta la presenza di un medico legale e della polizia scientifica, che sono giunti sul posto verso le 21. Nel frattempo i vigili del fuoco hanno allontanato e messo in sicurezza due bombole di Gpl trasportandole nella vicina area verde. Alle 21 sul posto erano presenti solo pompieri, polizia, carabinieri, la Scientifica e il medico legale. Alle 21.20 é arrivato anche il vicesindaco, Nicola Lodi. Poco più tardi sono arrivati anche gli specialisti del Nucleo investigativo dei Vigili del fuoco direttamente da Bologna.