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La vicenda

Le ruba l’identità e posta foto hard: 46enne di Ostellato a processo

Daniele Montanari
Le ruba l’identità e posta foto hard: 46enne di Ostellato a processo

L’uomo rinviato a giudizio per stalking e sostituzione di persona. Messaggi a sfondo sessuale alla giovane di cui si era invaghito e foto postate sui social

07 febbraio 2024
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Ostellato Di 24 anni più grande di lei, se ne invaghisce e la tormenta sui social, impadronendosi della sua identità e manipolandola con continui contenuti a sfondo sessuale. Tanto che l’adolescente si ritrovava sotto casa persone che chiedevano di avere rapporti occasionali con lei, ignara di tutto. L’incredibile vicenda porta a un 46enne ferrarese, di Ostellato, che ieri in tribunale a Modena è stato rinviato a giudizio per stalking, sostituzione di persona e diffamazione aggravata. La vittima è una ragazza carpigiana, oggi 22enne, ma che di anni non ne aveva neanche 19 quando per lei è iniziato l’incubo. Era il maggio del 2020. L’uomo, di cui non ha mai avuto una conoscenza di persona, ha iniziato a contattarla su Instagram con messaggi molesti. Poi ha messo in atto una vera e propria persecuzione social a sfondo sessuale. Ha creato un profilo Instagram falso della ragazza, cambiando solo una lettera del nome, apponendovi le foto vere di lei insieme a messaggi del tipo: "Mi vuoi vedere nuda?". E poi ha pubblicato false storie in cui la rappresentava come una ragazza alla continua ricerca di partner occasionali, mettendo il suo vero indirizzo di casa e anche il nome dei parenti. Una volta ha anche annunciato una festa a casa della ragazza, che ovviamente non c’era. Su un altro profilo falso ha addirittura caricato filmati pornografici in cui veniva simulata una violenza sessuale, con un esplicito invito ad abusare di lei. Non pago di questo, ha pubblicato l’immagine della ragazza e il suo numero Whatsapp su siti di incontri. E così c’era gente che contattava di continuo la ragazza, appena 18enne, con la richiesta di prestazioni sessuali. O che lei si ritrovava sotto casa ad aspettare. Immaginarsi l’angoscia che ha provato la ragazza, ma anche i suoi genitori, per più di un anno. Il 46enne non si è fermato neanche a questo. Ha fatto una cosa analoga anche con la madre della ragazza, creando per lei un falso profilo Instagram pubblicandovi contenuti a sfondo sessuale. E così ha fatto con amiche e amici della 18enne. Si parla di una decina di persone coinvolte in questa manipolazione social. Altro particolare inquietante della vicenda è il fatto che il 46enne, pur risiedendo nel ferrarese, nei messaggi riferiva particolari di come la ragazza era vestita il tal giorno, o di cosa avesse fatto. Elementi che fanno pensare anche a pedinamenti. Ieri il gup Sermarini ha rinviato a giudizio l’uomo (difeso da Alessia Marchini), fissando l’inizio del processo al 18 aprile. La ragazza e la madre si sono costituite parte civile attraverso l’avvocato Tommaso Creola.