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Ferrara, falsa beneficenza: smascherati

Annarita Bova
Ferrara, falsa beneficenza: smascherati

Un gruppo di quattro persone si era posizionato davanti al supermercato Tosano. Chiedevano soldi ai clienti per aiutare un ’associazione che in realtà non esiste

10 febbraio 2024
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Ferrara Ed eccoli spuntare nuovamente, sempre con la stessa trama che dura ormai da anni: «Un firma per aiutare l’associazione xx». Ma alla fine è un raggiro per spillare soldi a persone convinte di fare del bene. Venerdì pomeriggio quattro persone sono state fermate e identificate dai carabinieri all’entrata del supermercato Tosano. I militari son stati chiamati dagli stessi responsabili del negozio che certo non hanno esitato e soprattutto lasciato correre.

La dinamica Un gruppetto di quattro persone, formato da ragazzi abbastanza giovani, si è presentato venerdì pomeriggio prima davanti e poi anche all’interno del supermercato Tosano, restando in pratica davanti all’ingresso del negozio, senza oltrepassare il tornello. Tutti con la solita casacca colorata, tanto simile a quella utilizzata da associazioni di volontariato che generalmente portano avanti iniziative come la colletta alimentare o raccolta fondi per cause autorizzate.

La banda è certamente ben addestrata e le modalità sempre le stesse: fermano le persone, raccontano qualcosa molto velocemente così da non far capire assolutamente nulla di quello che stanno dicendo, soffermandosi con abilità solo su alcune parole tipo “aiuti” o “beneficenza” e soprattutto dicono «basta solo una firma, non chiediamo altro». Ma che senso ha la firma? Nessuna visto che non è necessario mettere i propri dati personali (nome, cognome, data di nascita e numero del documento di identità) come normalmente è prassi per le raccolte di firme ufficiali. Il punto è che dopo la firma scatta l’«adesso però deve dare una donazione minima, anche di pochi euro». Insomma, ci provano fino in fondo. Venerdì i quattro sono rimasti prima fuori nell’area del centro commerciale e poi hanno deciso di entrare. A questo punto i responsabili di Tosano hanno chiamato i carabinieri, chiedendo il loro intervento. Una pattuglia è arrivata sul posto e i militari hanno invitato i ragazzi a seguirli in uno degli uffici messi a disposizione. Qui i carabinieri hanno chiesto non solo i loro documenti di identità ma anche tutti quelli della fantomatica associazione per cui dicevano di operare e, come prevedibile, era tutto un raggiro per cercare di farsi dare dei soldi da persone che pensano solo di poter fare del bene.