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Ferrara, entusiasmo per i Mille di Anselmo. Ma il fronte Zonari non demorde

Fabio Terminali
Ferrara, entusiasmo per i Mille di Anselmo. Ma il fronte Zonari non demorde

Ricucire è impossibile, al centro il metodo più del programma

11 febbraio 2024
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Ferrara L’innegabile riuscita del Fabio Anselmo day, venerdì all’Apollo, ha scatenato entusiasmo nella coalizione che lo sostiene. I Mille (chi più, chi meno) che hanno affollato il cinema, in occasione dello scioglimento della riserva da parte dell’avvocato, sono salpati in direzione campagna elettorale, approdo finale il Municipio. Il candidato sindaco ha messo davanti a tutti la propria storia («sono un civico nell’anima, non un politico») e le sue battaglie legali, attaccato Alan Fabbri («un ologramma, il vero sindaco è Nicola Lodi»), anticipato pillole di programma e una visione alternativa di città. Ma anche dribblato le divergenze con quella parte del centrosinistra che ha preso le distanze dal campo (quasi largo) e che appoggerà Anna Zonari. Una ricucitura non è alle viste, perché le ferite risalgono ai mesi del Tavolo dell’alternativa. Ma intanto si sorride e ci si prepara a rimboccarsi le maniche.

Partito democratico

Il giorno dopo, il segretario comunale Alessandro Talmelli è raggiante: «Siamo partiti con il piede giusto, dimostrando di avanzare una proposta credibile e, soprattutto, che la città è contendibile: la sfida è alla nostra portata». Le tante presenze in sala sono un’ottima premessa: «Ringrazio la disponibilità dell’Apollo - premette Talmelli -. Certo, i partiti si sono mossi, ma c’è da dire che più di metà dei presenti non li conoscevo: cittadini forse senza una precisa appartenenza ma che guardano con interesse ad Anselmo e alla sua proposta. E abbiamo raccolto oltre 500 contatti di volontari pronti a mobilitarsi. Sarà una campagna tra la gente, non mediatica».Secondo il segretario Pd, Anselmo ha fatto cadere un incantesimo negativo, anzi un sospetto: «Quello che noi avremmo presentato un candidato inesperto o perdente in partenza a fronte della supposta capacità di amministrare della destra: si è capito che non è così». E adesso il programma? «Ma guardi che lo abbiamo già, è stato presentato davanti all’assemblea comunale del Pd - risponde Talmelli -. Anselmo ha fornito molti spunti e soprattutto illustrato la realtà oltre la propaganda: una Ferrara in declino, le frazioni in difficoltà, i grandi eventi che non bastano. Sono contento dell’adesione di Azione, che può apportare il suo contributo nel programma sul tema dello sviluppo della città. Secondo me c’è poi una fetta di civismo moderato che non sopporta gli atteggiamenti fuori dalle righe di Fabbri, Lodi e Balboni. Dobbiamo allargare, non chiudere». Resta però fuori il fronte che appoggia Anna Zonari: «Molti punti ci accomunano - sostiene Talmelli -, alcune forze politiche sono state storicamente con noi nel passato: le nostre porte restano spalancate».

L’altra sinistra

Anselmo venerdì non ha lanciato ami particolari a quel versante. Da non politico, come sua ammissione, per esempio non ha mai citato un mantra per chi sostiene Anna Zonari, come la parola "partecipazione". «Forse è meglio così - commenta Sergio Golinelli (Sinistra Italiana) - perché l’unica volta che ci aveva citato, in precedenza, era stato per sottolineare quanto la sua compagna (la senatrice di Avs Ilaria Cucchi; ndr) avesse fatto per noi. Ma andiamo oltre».È possibile una ricucitura e unire del tutto il centrosinistra? «La nostra presa di posizione è arrivata dopo un lungo percorso e a partire dal Tavolo dell’alternativa, dove alla ricerca dell’unità c’era chi ha preferito nella sostanza imporre la figura di Anselmo, portando al ritiro di Laura Calafà. Noi - prosegue Golinelli - avevamo anche proposto le primarie, per fare in modo che a scegliere fossero i cittadini, ma non c’è stata data la possibilità». Quindi a frattura sta più nel metodo che nei punti programmatici? «Nella sostanza è così - risponde il segretario provinciale di Sinistra Italiana -. Anselmo in merito al programma di fatto non si è mai pronunciato pubblicamente, anzi ha detto che è una parola brutta, "sinistra". I punti che ha avanzato La Comune durante il suo percorso sono sostanzialmente coincidenti con quelli che avevamo elaborato noi nel corso del Tavolo dell’alternativa. Ecco spiegata la convergenza. Ma guardi - aggiunge Golinelli - che avere due proposte nel campo antagonista alla destra finirà per accrescere le opportunità di arrivare al ballottaggio».

La Comune

Intanto da Anna Zonari arriva solidarietà agli iscritti e ai dirigenti ferraresi di Sinistra Italiana ed Europa Verde: «Respingiamo un’idea di politica centralista che azzera le decisioni prese dai militanti a Ferrara, sostenendo la supremazia della strategia elettorale scelta a Roma. Tutti si aspettano trasparenza nel modo in cui vengono prese le decisioni, e questa fase iniziale della campagna elettorale non ci è piaciuta. L’allontanamento di Laura Calafà a dicembre, e ora l’alt intimato dalle segreterie romane agli elettori di Alleanza Verdi e Sinistra, hanno il sapore di una politica concentrata sulle sue dinamiche di potere, quelle che hanno portato alla sconfitta elettorale di cinque anni fa. La Comune - sottolinea Anna Zonari - ha messo sin dall’inizio al centro della sua azione politica il metodo partecipativo. Non basta riempire sale di elettori che ascoltano. Bisogna tornare ad ascoltare le cittadine e i cittadini e renderli protagonisti delle decisioni».