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Ferrara, piccioni dentro la cittadella San Rocco. Soluzione temporanea: finestre chiuse

Ferrara, piccioni dentro la cittadella San Rocco. Soluzione temporanea: finestre chiuse

Segnalati disagi per il guano e la possibilità di divenire “bersagli” dei volatili

12 febbraio 2024
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Ferrara Il divieto di aprire le finestre e il classico “tubare” del piccione. Uno scenario comune a molti palazzi in città, dove è facile notare l’installazione di reti antipiccione o di dissuasori al fine di evitare che lo stesso animale si fermi sui davanzali o in luoghi dove può agevolmente nidificare. Il problema principale è causato dal guano, ovvero gli escrementi prodotti dallo stesso animale, in grado di trasmettere malattie quali salmonellosi, toxoplasmosi. L’inalazione della polvere contaminata dal guano di piccione può in alcuni casi produrre asma, polmoniti e altre malattie dell’apparato respiratorio. Lo stesso escremento è oggetto di molti danni causati a monumenti e fa specie quindi notare una importante presenza all’interno della struttura sanitaria della cittadella San Rocco.

La presenza di elementi del nuovo impianto elettrico e idraulico installati alcuni anni fa in prossimità del soffitto del vecchio ospedale, ha agevolato la permanenza dei volatili all’interno dei vasti corridoi. Nel corso degli anni la presenza degli utenti all’interno “dell’anello” è accentuata rispetto ai primi anni del post trasferimento a Cona, in quanto si sono insediati nuovi servizi quali il centro prelievi per la terapia anticoagulante orale, il Centro di assistenza urgenza (più comunemente: Cau), il centro prelievi e il Cup, oltre a numerosi ambulatori. Il problema è presente in gran parte nella zona ancora non ristrutturata, tra il settore 15 e l’uscita posta in prossimità della farmacia. La restante area è già stata oggetto di lavori di ristrutturazione, nel corso dei quali è stato installato un controsoffitto che di fatto impedisce ai volatili di sostare nelle parti alte e di nidificare.

Una situazione da tenere sotto controllo per impedire l’eventuale proliferare di malattie all’interno di una struttura sanitaria. A questo si aggiunge la forte possibilità di rimanere colpiti come bersagli dai volatili e dovere smacchiare i vestiti rimasti centrati dagli escrementi. l

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