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Ferrara, spopolano le sigarette elettroniche

Francesco Gazzuola
Ferrara, spopolano le sigarette elettroniche

Le bionde sempre meno attraenti e i fumatori modaioli preferiscono le e-cig

14 febbraio 2024
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Ferrara «Pensai: “Giacché mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l’ultima volta”. Accesi una sigaretta e mi sentii subito liberato dall’inquietudine. Finii tutta la sigaretta con l’accuratezza con cui si compie un voto». La riflessione sulla famosa “ultima sigaretta” nel romanzo La Coscienza di Zeno probabilmente non accompagna le idee del fumatore medio quando si accende una paglia e forse lo stesso Italo Svevo se avesse dovuto scrivere il suo libro ai nostri giorni avrebbe avuto più di un problema. L’ultima sigaretta sarebbe diventata l’ultima heets? Oppure l’ultima svapata?

Negli ultimi decenni il modo di fumare è cambiato in maniera radicale e chi più ne ha tenuto traccia sono ovviamente i tabaccai. Sigari, sigarette, trinciati, svapo, dispositivi elettronici e puff: i prodotti sul mercato sono sempre nuovi e i consumatori vengono attratti ogni giorno da articoli differenti. Ce n’è per tutti i gusti, letteralmente: oggi le case di produzione puntano forte su una vasta gamma di aromi e se in passato le sigarette aromatizzate (vedi Pack e North Pole) non vendevano poi così tanto, oggi il mercato delle fragranze si può dire aver quasi soppiantato il vecchio e mai banale sapore di tabacco.

La nuova frontiera del fumo porta il marchio dei dispositivi elettronici a tabacco riscaldato e non bruciato, i quali hanno sostituito i vaporizzatori a soluzione liquida, che a loro volta avevano preso il posto delle comuni sigarette. 12 anni fa circa lo svapo è arrivato in Italia e ha iniziato a diffondersi, salvo poi subire una frenata quando il decreto legislativo TPD dell’Unione europea (entrato in vigore nel 2017) ha normato l’utilizzo e la vendita dei liquidi per sigarette elettroniche con nicotina. Alcune regole stringenti hanno allontanato alcuni consumatori dai prodotti svapo (in breve, non era più possibile fare le tanto fotografate nuvole di fumo denso), così ha fatto la sua comparsa la sigaretta elettronica.

Le motivazioni dietro il passaggio da un dispositivo all’altro, anche secondo i tabaccai intervistati, sono due in particolare: salute e moda. «Qualcuno pensa sia più salutare fumare e-cig – afferma Vittorio Volpi – ma non protegge chi le usa dal rischio di incorrere in patologie respiratorie. I dispositivi elettronici hanno preso piede perché è un fumare più veloce, pur sempre di aggregazione ma è rimasto solo il gesto». I cambiamenti non riguardano solo le tipologie di prodotti fumati, bensì anche il numero di consumatori e per il signor Roberto la crisi economica ha avuto un ruolo decisivo: «Rispetto al passato si fuma meno. C’è un calo progressivo dovuto alle campagne antifumo, al divieto di consumo nei locali pubblici e l’approccio al fumo è diverso: la sigaretta elettronica usa e getta non ha ancora fidelizzato il cliente». Se è vero che molti consumatori sono passati dalle sigarette all’elettronico, Roberto testimonia un ritorno alle origini: «Ho avuto clienti che avevano iniziato ad utilizzare e-cig ma poi sono tornati indietro oppure adesso alternano». A confermare il calo del consumo è Marco Borghi: «Alla fine degli anni ’70 fumava il 70% della gente mentre adesso siamo intorno al 23%». Contrariamente al collega precedente Borghi dichiara: «Chi fuma elettronico poi non riesce a tornare indietro. Noi tabaccai dobbiamo stare al passo con i tempi – aggiunge – quindi è necessario offrire al cliente tutte le tipologie attualmente in commercio».

Il progressivo aumento dei prezzi delle sigarette potrebbe disincentivarne il consumo ma i tabaccai intervistati dalla Nuova hanno smentito. Proprio di recente, con un provvedimento voluto dalla legge di bilancio 2024, sui pacchetti sarà applicato un aumento di 10-12 centesimi. E anche chi all’inizio era passato alle e-cig per risparmiare sul prezzo del fumo, ora deve fare i conti con un aumento generale. I dispositivi elettronici, sigaretta e usa getta, sono aumentati di circa un euro, arrivando a costare al pari delle normali sigarette a tabacco. Altro capitolo è quello di sigari e pipe, un fumare che oggi sembra lontano e d’altri tempi. Se da una parte il signor Roberto ha constatato che il consumo è rimasto invariabile e appartenente a un pubblico di nicchia, Marco e Paolo Checci hanno osservato la tendenza contraria: «Da quando abbiamo preso in mano questo negozio, tre anni e mezzo fa, il modo di fumare è cambiato parecchio e il tabacco tradizionale si è perso per strada. Per non parlare del fumo lento: c’è stata una riduzione drastica».

Calo, diminuzione o cambiamento, una lettura simbolica è riproposta da Zeno Cosini: «Penso che la sigaretta abbia un gusto più intenso quand'è l'ultima. Anche le altre hanno un loro gusto speciale, ma meno intenso».