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A processo

Portomaggiore, picchiò la madre per avere i soldi: le aveva già estorto denaro

Daniele Oppo
Portomaggiore, picchiò la madre per avere i soldi: le aveva già estorto denaro

Il pm chiede 1 anno e 8 mesi di reclusione per un 43enne

16 febbraio 2024
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Portomaggiore Un comportamento che non è terminato, purtroppo, neppure dopo aver scontato i quattro anni e mezzo di reclusione infertigli per un precedente episodio di estorsione nei confronti della madre. Segno, forse, che il carcere rimane luogo di punizione e poco di riabilitazione. Una volta uscito, infatti, le cose sono ritornate esattamente come prima, con altre violenze e pretese di denaro nei confronti della madre. Ieri il pm Ciro Alberto Savino ha chiesto una pena di un anno e otto mesi di reclusione a carico del 43enne arrestato due settimane fa dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia per aver malmenato la madre 77enne: l’aveva strattonata e poi le aveva dato un pugno in faccia, i cui effetti erano ancora ben visibili due giorni in tribunale, quando madre e figli (il secondo era intervenuto per difenderla) si sono presentati in aula per l’udienza di convalida dell’arresto. La richiesta di condanna considera l’ultima condotta del 43enne - che ha problemi di tossicodipendenza - in continuità con quella per la quale aveva già avuto e scontato una condanna e alla quale dunque si aggiunge. C’è da dire che nel corso di questo primo mese e mezzo dell’anno, quello non fu il primo intervento dei militari in casa della donna. Già a metà gennaio, infatti, i carabinieri erano dovuti intervenire in soccorso della signora, terrorizzata dal figlio che la stava strattonando pretendendo soldi. Quella volta l’uomo era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, perché all’arrivo dei carabinieri li aveva accolti lanciando loro tazze, piatti e sedie. Per quell’episodio sarà giudicato ad aprile. Poi una volta tornato a casa, i problemi erano continuati; un’altra lite e un’altra aggressione alla mamma, colpita al volto nel corso di una violenta lite. A difendere la donna e a chiamare il 112 è intervenuto nell’ultima occasione l’altro figlio, che non vive con lei - che è vedova - ma che in quel momento si trovava in casa. L’uomo è assistito dall’avvocata Lucia Tura. La sentenza è prevista per la prossima udienza, in calendario per il 27 febbraio.